Asma: l’associazione con le comorbilità

Diverse comorbilità sono fortemente associate all’asma e all’asma grave. Uno studio pubblicato su European respiratory review nel 2023 ha evidenziato l’importanza di adottare strategie personalizzate per la gestione della malattia che tengano conto anche delle comorbilità.

Dei ricercatori dell’Università di Tor Vergata, dell’Università di Parma e del Medical Research Institute of New Zealand hanno effettuato una meta-analisi con lo scopo di studiare la forza dell’associazione tra comorbilità e asma. Dopo aver analizzato i dati di 5 493 776 soggetti, hanno scoperto che rinite allergica (OR 4,24, 95% CI 3,82-4,71), congiuntivite allergica (OR 2,63, 95% CI 2,22-3,11), bronchiectasie (OR 4,89, 95% CI 4,48-5,34), cardiomiopatia ipertensiva (OR 4,24, 95% CI 2,06-8,90) e congestione nasale (OR 3,30, 95% CI 2,96-3,67) erano fortemente associate all’asma (Cohen’s d >0,5 e ≤0,8), come la BPCO (OR 6,23, 95% CI 4,43-8,77) e altre malattie respiratorie croniche (OR 12,85, 95% CI 10,14-16,29) (Cohen’s d >0,8). Inoltre, hanno riscontrato associazioni maggiori tra le comorbidità e l’asma grave.

Questo studio rappresenta un primo passo per aiutare i medici a trattare meglio ogni paziente asmatico considerando anche le patologie concomitanti. La corretta diagnosi di queste comorbilità è fondamentale, infatti, per ottimizzare la gestione dell’asma con un approccio multidimensionale e per valutare se lo scarso controllo dei sintomi è legato all’asma o a comorbilità sottostanti. In futuro, sarà necessario effettuare ulteriori studi per confermare i risultati della presente meta-analisi e valutare l’impatto reale delle comorbilità associate all’asma e, in particolare, a quella grave.

Fonte: European respiratory review: an official journal of the European Respiratory Society

https://err.ersjournals.com/content/32/167/220202

Contenuti simili

I più visti