
Differenze nel microambiente tumorale nelle persone con infezione da virus HIV
Tra le persone con infezione da HIV e con una diagnosi di tumore dei polmoni, del seno o della prostata, […]
Le carote sono una delle principali fonti alimentari contenenti diversi potenziali composti anti cancro tra i quali i poliacetileni. Per contro, il β-carotene non ha invece mostrato benefici in studi oncologici controllati.
Di conseguenza, un’equipe di ricercatori ha effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi con lo scopo di esaminare quantificate l’associazione tra consumo di carote e incidenza del cancro utilizzando, ove necessario, l’α-carotene come biomarcatore non causale del consumo di carote. Sono stati valutati lavori pubblicati prima di giugno 2022 che hanno riportato stime di rischio per le relazioni tra incidenza di cancro e assunzione di carote, assunzione di α-carotene oppure concentrazione plasmatica di α-carotene.
Utilizzando un modello a effetti casuali, meta-analisi che hanno confrontato le assunzioni più alte e più basse, riportate in studi prospettici, hanno stimato i rischi relativi (RR) riassuntivi con intervalli di confidenza (CI) al 95%, separatamente per l’assunzione di carote o la concentrazione plasmatica di α-carotene e le corrispondenti dosi-risposta.
In 50 studi prospettici, per un totale di 52.000 casi che hanno registrato l’assunzione di carote, il rischio di cancro è apparso sostanzialmente ridotto (Rischio Relativo 0,90, Intervallo di confidenza 95% 0,87-0,94, p < 0,00004). In 30 studi prospettici con 9.331 casi che hanno riportato i livelli plasmatici di α-carotene, l’RR riassuntivo è 0,80 (0,72-0,89, p < 0,00006).
L’eterogeneità tra gli studi è risultata moderata, l’interazione con i tipi di cancro non significativa e la dose-risposta significativa (p < 0,01). Gli Autori concludono che il consumo di carote è fortemente associato a una diminuzione del rischio di cancro. Per questo motivo, il consumo di carote dovrebbe essere incoraggiato e i meccanismi causali degli effetti oncologici ulteriormente studiati.
Fonte: Crit Rev Food Sci Nutr. 2025
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/10408398.2023.2287176#infos-holder
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