Densità dei melanociti nella diagnosi del melanoma su pelle danneggiata dal sole

La diagnosi differenziale tra melanoma in situ, in particolare la lentigo maligna (LM), e pelle +cronicamente danneggiata dal sole (CSDS, chronically sun-damaged skin) senza malignità rappresenta una sfida: entrambe le condizioni, infatti, mostrano segni simili, come una maggiore proliferazione dei melanociti, rendendo complessa la distinzione tra lesioni benigne e maligne. La densità dei melanociti (MD) rappresenta un criterio diagnostico potenzialmente affidabile, che potrebbe fornire un supporto nella valutazione dei margini chirurgici e dei casi borderline.

Una revisione sistematica condotta di recente dai ricercatori presso l’University Medical Center Göttingen e pubblicato nel 2024 su The American Journal of Dermatopathology, ha analizzato la rilevanza della densità dei melanociti (MD) nel distinguere LM da CSDS attraverso una revisione sistematica della letteratura scientifica. Sono stati esaminati 20 articoli, includendo 644 campioni di pelle danneggiata dal sole e 227 campioni di lentigo maligna. I risultati hanno mostrato che, in ogni studio individuale, i punteggi medi di densità dei melanociti erano più elevati per LM rispetto a CSDS. Tuttavia, i dati complessivi si sono rivelati eterogenei e con sovrapposizioni, impedendo di definire un valore soglia universalmente accettato. Solo uno degli articoli inclusi ha proposto un cutoff per il fattore di trascrizione associato alla microftalmia (MITF), sebbene non sia ancora generalizzabile.

Questo studio mette in luce la necessità di sviluppare ulteriori ricerche al fine di stabilire criteri diagnostici più precisi. Tali criteri potrebbero evitare interventi per i pazienti, garantendo un trattamento più mirato e sicuro.

The American Journal of dermatopathology

https://journals.lww.com/amjdermatopathology/abstract/2024/06000/melanocyte_density_in_the_diagnosis_of_melanoma_in.4.aspx

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