“Fragili” affetti da BPCO

La fragilità, intensa come sindrome geriatrica complessa, risulta prevalente nelle persone con BPCO ed è correlata a esiti clinici negativi riguardo la funzionalità polmonare, la gravità della dispnea, la capacità di esercizio, la qualità della vita e la mortalità. L’ha evidenziato una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata su BMC pulmonary medicine nel 2023 e condotta al Peking University First Hospital in Cina che ha incluso venti studi e 11.620 partecipanti. La prevalenza della fragilità era del 32,07% (intervallo di confidenza (IC) al 95% 26,64-37,49) con un range di 6,43-71,70% in base allo strumento utilizzato.

Dal confronto di persone con e senza fragilità, gli autori dello studio hanno registrato quanto segue: le persone con fragilità presentavano una misura del volume espiratorio forzato nel primo secondo più basso (differenza media – 5,06%; 95% CI da -6,70 a – 3,42%), percorrevano una distanza più breve nel test del cammino in sei minuti (differenza media – 90,23 m; 95% CI da -124,70 a -55,76), e svolgevano meno attività nella vita quotidiana (differenza media standardizzata – 0,99; 95% CI da -1,35 a -0,62). Inoltre, avevano un punteggio CAT – COPD Assessment Test – (differenza media 6,2; 95% CI da 4,43 a 7,96) e un grado mMRC (modified Medical Research Council) più alto (differenza media 0,93; 95%CI 0,85 a 1,02) rispetto ai non fragili (P < 0,001 per tutti). Infine, la meta-analisi ha rivelato che la fragilità era associata a un aumento del rischio di mortalità a lungo termine per tutte le cause (HR 1,68; 95% CI 1,37-2,05; I2 = 0%, P < 0,001).

Quindi, la fragilità è prevalente nelle persone con BPCO e ha un impatto negativo sugli esiti clinici. Gli autori sottolineano come la valutazione dello stato di fragilità dei pazienti con BPCO può potenzialmente guidare la gestione clinica di questa popolazione.

Fonte: BMC pulmonary medicine

https://bmcpulmmed.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12890-023-02454-z

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