Impatto ambientale sull’asma

Una recente revisione sistematica, pubblicata su Allergy nel 2024, ha fatto luce sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’asma. Questo studio multicentrico ha esaminato attentamente gli effetti a breve termine dell’esposizione a inquinanti comuni come PM2.5, PM10, NO2, SO2, O3 e CO, così come il traffico intenso, pesticidi all’aperto e temperature estreme.

Con l’obiettivo di informare le raccomandazioni delle Linee Guida EAACI sulla scienza ambientale per le malattie allergiche e l’asma, la revisione ha rivelato che l’esposizione a breve termine a PM2.5, PM10 e NO2 aumenta probabilmente il rischio di ricoveri ospedalieri correlati all’asma (HA) e visite al pronto soccorso. Non solo il traffico intenso è stato associato ad un aumento degli HA, ma ha anche dimostrato di compromettere il controllo dell’asma. Tuttavia, c’è speranza: gli interventi volti a ridurre gli inquinanti all’aperto possono effettivamente ridurre le esacerbazioni della malattia respiratoria. La ricerca ha anche sollevato preoccupazioni riguardo agli agricoltori, suggerendo che l’esposizione ai fumiganti potrebbe aumentare il rischio di insorgenza di nuovi casi; allo stesso modo, l’esposizione all’ 1,3-dicloropropene potrebbe aumentare il rischio di visite al pronto soccorso correlate all’asma. Infine, il lavoro ha evidenziato che onde di calore e ondate di freddo possono non solo aumentare le visite al pronto soccorso e gli HA correlati all’asma, ma anche la mortalità dovuta a questa malattia.

Questi risultati sottolineano, quindi, l’urgente necessità di interventi ambientali mirati per proteggere la salute delle persone affette da asma.

Fonte: Allergy 2024

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/all.16041

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