Impatto del trattamento sistemico su fitness cardiorespiratoria nei sopravvissuti al cancro

Una scarsa fitness cardiorespiratoria è associata a un aumento del carico sintomatologico e a una maggiore prevalenza di fattori di rischio cardiovascolare a lungo termine nei sopravvissuti al cancro. Tuttavia, l’entità dell’impatto del trattamento sistemico sulla fitness cardiorespiratoria non era ancora chiara. Un recente studio, pubblicato su JACC: CardioOncology, ha analizzato gli effetti dei trattamenti anticancro sulla fitness cardiorespiratoria e identificato i determinanti fisiologici alla base del suo indebolimento.

Lo studio ha condotto una ricerca sistematica in diverse banche dati scientifiche, tra cui PubMed, Embase, CINAHL, SPORTDiscus e la Cochrane Library. L’obiettivo primario era esaminare i cambiamenti nella fitness cardiorespiratoria, misurato dal consumo massimo di ossigeno (Vo2peak), prima e dopo il trattamento sistemico. Gli obiettivi secondari includevano il confronto tra i sopravvissuti al cancro e i soggetti di controllo non affetti da cancro, in termini di Vo2peak post-trattamento, e l’identificazione dei determinanti fisiologici di Vo2peak.

In totale, sono stati inclusi 44 studi: 27 trial prospettici (61%, n = 1.234 sopravvissuti al cancro, età media 52,4 anni) e 17 studi trasversali (39%, n = 1.372 sopravvissuti al cancro, età media 54,0 anni; n = 1.923 soggetti di controllo non affetti da cancro, età media 56,0 anni). I risultati hanno evidenziato una significativa diminuzione del Vo2peak a seguito del trattamento sistemico (differenza media ponderata −2,13 mL·kg−1·min−1; IC 95%: −2,76 a −1,50 mL·kg−1·min−1). Non sono emerse differenze significative tra i sottogruppi di pazienti (cancro esofagogastrico, mammario e colon-retto). A un follow-up mediano di 2 anni (intervallo: 6 settimane a 12 anni) dopo la terapia, i sopravvissuti al cancro mostravano un Vo2peak significativamente più basso rispetto ai soggetti di controllo non affetti da cancro (differenza media ponderata −6,39 mL·kg−1·min−1; IC 95%: −7,60 a −5,18 mL·kg−1·min−1). Inoltre, una ridotta differenza arteriovenosa di ossigeno è stata associata a un Vo2peak inferiore (β = 2,55; IC 95%: 2,05-3,06; P < 0,001).

In conclusione, il trattamento sistemico per il cancro comporta un deterioramento sostanziale e duraturo della fitness cardiorespiratoria, con implicazioni per la gestione a lungo termine dei sopravvissuti. I risultati suggeriscono una scarsa fitness cardiorespiratoria e la disfunzione del flusso sanguigno possono giocare un ruolo cruciale nella salute cardiovascolare dei pazienti dopo il trattamento oncologico.

Fonte: JACC:CardioOncology

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666087324004162?via%3Dihub

Contenuti simili

I più visti