Interventi clinici sullo stile di vita con dieta a base vegetale possono ridurre il colesterolo LDL

Un intervento sanitario sullo stile di vita all’interno di un ambiente clinico tradizionale può migliorare i biomarcatori della sindrome cardiometabolica, secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Nutrition. “Gli interventi che enfatizzano i comportamenti salutari per uno stile di vita sano stanno proliferando nelle strutture sanitarie tradizionali, ma c’è scarsità di studi clinici indipendenti sull’argomento” spiega Stephanie Albert, della NYU Grossman School of Medicine, New York, Stati Uniti, autrice principale del lavoro.

I ricercatori hanno valutato il peso, l’emoglobina glicata (HbA1c), la pressione sanguigna e il colesterolo di 173 pazienti partecipanti a un programma clinico sullo stile di vita, il Plant-Based Lifestyle Medicine (PBLM) Program. L’obiettivo del programma è quello di aiutare i pazienti ad adottare un sano modello alimentare a base vegetale e altri comportamenti positivi con il supporto di una rete ospedaliera di New York. Ebbene, l’intero campione ha avuto miglioramenti statisticamente significativi per peso, HbA1c e pressione arteriosa diastolica. I pazienti con prediabete o sovrappeso o obesità hanno mostrato miglioramenti significativi per il peso, e quelli con diabete di tipo 2 per peso e HbA1c. I pazienti con ipertensione hanno ottenuto riduzioni significative della pressione arteriosa diastolica e del peso. I dati non hanno mostrato differenze nel colesterolo lipoproteico non ad alta densità (non-HDL-C), ma le differenze per quanto riguardava il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) sono state vicine alla significatività per l’intero campione e per le persone con iperlipidemia. La maggior parte dei pazienti ha ottenuto miglioramenti clinicamente significativi in tutti gli esiti considerati oltre che nella pressione arteriosa sistolica.

“I nostri risultati sono limitati da un campione di piccole dimensioni. Saranno necessari ulteriori studi rigorosi su larga scala per stabilire ulteriormente l’efficacia degli interventi sanitari sullo stile di vita in contesti simili” concludono gli autori.

Front Nutr. 2023 Apr 20;10:1155817

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37153909/

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