Livelli di apolipoproteina B e colesterolo LDL elevati aumentano il rischio di coronaropatia

L’apolipoproteina B e il colesterolo LDL sono associati a un aumento del rischio di coronaropatia, mortalità per tutte le cause e mortalità cardiovascolare, in modo dose-dipendente. Questo è quanto ha concluso uno studio di randomizzazione mendeliana pubblicato su JAMA Network Open.

“L’apolipoproteina B (apoB), il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) e i trigliceridi (TG) sono associati alla coronaropatia (CAD). Tuttavia, le prove sperimentali sull’associazione tra la riduzione intensiva del colesterolo LDL e dei TG e la mortalità sono meno definitive” afferma Guoyi Yang, della University of Hong Kong, Hong Kong, Cina, e della University of Cambridge, Cambridge, Regno Unito, primo nome dello studio.

I ricercatori hanno voluto indagare le associazioni di apoB, LDL-C e TG con CAD e mortalità, sia complessiva, che per sesso ed età, e caratterizzare le forme di queste associazioni, utilizzando la randomizzazione mendeliana (MR) lineare e non lineare su una coorte della UK Biobank, che ha reclutato partecipanti dal 2006 al 2010 con informazioni di follow-up aggiornate fino a settembre 2021.

Lo studio ha incluso 347.797 partecipanti, di cui 23.818 hanno sviluppato CAD e 23.848 sono morti. Elevati livelli di apoB, previsti geneticamente, erano associati al rischio di CAD, mortalità per tutte le cause, e mortalità cardiovascolare. Inoltre i partecipanti di sesso maschile con livelli di ApoB più alti avevano maggiori probabilità di sviluppare malattia cardiovascolare rispetto alle partecipanti di sesso femminile. Con alcune prove di associazioni più ampie nei partecipanti di sesso maschile rispetto alle partecipanti di sesso femminile. I risultati erano simili per il colesterolo LDL. I TG geneticamente predetti erano positivamente associati a CAD, mortalità per tutte le cause e mortalità cardiovascolare.

“Queste informazioni evidenziano l’importanza della riduzione dell’apoB (o, equivalentemente, del colesterolo LDL) per ridurre la morbilità e la mortalità cardiovascolare” concludono gli autori.

Fonte: JAMA Netw Open. 2024

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2814089

Contenuti simili

I più visti