Vitamina D scarsa e danno renale: anche nel diabete esiste una correlazione
Secondo uno studio pubblicato su BMC Nephrology, un basso livello di 25-idrossi-vitamina D è associato a un rischio più elevato […]
Un intervento basato sulla terapia cognitivo comportamentale sembra avere un effetto benefico sul miglioramento della qualità del sonno e della durata totale del sonno tra le persone con diabete, secondo uno studio pubblicato su Psychology Research and Behavior Management.
“Spesso le persone con diabete hanno problemi di sonno. Un intervento basato sulla terapia cognitivo comportamentale (CBT) presenta soluzioni innovative che possono aiutare a migliorare i risultati legati al sonno. Noi abbiamo voluto valutarne l’efficacia per gli esiti legati al sonno tra le persone con diabete” spiega Hongjuan Wang, della Central South University, Changsha, Hunan Province, Cina, che ha guidato il gruppo di lavoro.
Gli esperti hanno portato avanti ricerche sistematiche in otto database elettronici, PubMed, EMBASE, Cochrane Library, Web of Science, PsycINFO, CINAHL, China National Knowledge Infrastructure (CNKI) e Wan Fang database, e hanno esaminato l’efficacia dell’intervento basato sulla CBT sugli esiti correlati al sonno nelle persone con diabete in studi randomizzati. Sono stati inclusi nella revisione sette studi per un totale di 2.633 partecipanti. La revisione sistematica ha rilevato che l’intervento basato sulla CBT ha migliorato significativamente la qualità del sonno utilizzando il Pittsburgh Sleep Quality Index (punteggio PSQI) immediatamente dopo l’intervento, a sei mesi e a 12 mesi, rispetto ai gruppi di controllo. Inoltre, i ricercatori hanno visto che sei sessioni o più di sei sessioni di intervento basato su CBT erano in grado di migliorare la qualità del sonno rispetto ai controlli. L’intervento basato sulla CBT migliorava il tempo di sonno totale post-intervento nelle persone con diabete rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia, non è stato riscontrato alcun beneficio significativo riguardo al tempo impiegato per addormentarsi e all’efficienza del sonno dopo l’intervento, rispetto al gruppo di controllo. “L’intervento basato sulla CBT potrebbe essere considerato una strategia per migliorare la qualità del sonno e la durata totale del sonno nelle persone con diabete. Saranno tuttavia necessari più studi randomizzati con disegni rigorosi e follow-up a lungo termine per fornire prove conclusive e per esplorare i meccanismi attraverso i quali gli interventi basati sulla CBT migliorano gli esiti legati al sonno” concludono gli autori.
Psychol Res Behav Manag. 2024
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