Rilevamento del linfonodo sentinella nel melanoma cutaneo: novità con l’ICG
L’imaging a fluorescenza nel vicino infrarosso (NIR) con verde indocianina (ICG) può essere un’alternativa non inferiore alla linfoscintigrafia con tecnezio (Tc) […]
Un team del Donald Adam Melanoma e dello Skin Cancer Center of Excellence del Moffitt Cancer Center ha studiato cosa porta alla formazione delle metastasi cerebrali nei casi di melanoma, identificando un signaling cellulare che regola la diffusione delle metastasi al cervello. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.
Studi precedenti avevano dimostrato che la proteina HDAC8 regola la resistenza agli inibitori BRAF e MEK, comunemente utilizzati contro il melanoma. La proteina, in particolare, rimuove i gruppi acetile da altre proteine, portando ad alterazioni ai pathway di espressione genica. Partendo da questi dati, i ricercatori hanno ipotizzato che l’HDAC8 potesse essere coinvolto anche nella regolazione dei pathway in sottogruppi di cellule del melanoma.
Dagli studi eseguiti, i ricercatori hanno dimostrato che l’attività dell’HDAC8 aumenta la sopravvivenza delle cellule di melanoma in condizioni di stress, come bassi livelli di ossigeno, radiazioni UV e trattamento con inibitori BRAF/MEK. Inoltre, l’attività della proteina andrebbe a modificare il pathway di espressione genetica delle cellule di melanoma, inducendole a sviluppare caratteristiche associate a migrazione e invasione dei siti circostanti.
Il team ha osservato che l’aumento dell’espressione e dell’attività di HADC8 migliorava le capacità delle cellule di melanoma di metastatizzare, mentre non vi era alcun impatto significativo sul numero di metastasi ad altri organi quali fegato e polmoni. In particolare, la proteina andrebbe a modificare chimicamente la proteina EP300 che fa sì che le cellule sviluppino caratteristiche invasive. E in effetti, l’aumento dell’espressione di EP300 ridurrebbe l’invasione cellulare e renderebbe le cellule del melanoma più sensibili all’apoptosi.
Fonte: Nature Communications 2023
https://www.nature.com/articles/s41467-023-43519-1
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