Impatto del fumo sulla sopravvivenza nel melanoma cutaneo primario in fasi precoci

I pazienti con melanoma in fasi precoci che fumano mostrano un rischio significativamente aumentato di mortalità per melanoma. Pertanto, valutare lo stato del fumo al momento della diagnosi potrebbe essere cruciale per identificare i pazienti a rischio di progressione della malattia. Queste sono le conclusioni di uno studio pubblicato nel 2024 su JAMA network open, condotto da un gruppo di scienziati statunitensi e australiani con l’obiettivo di valutare l’associazione tra fumo e sopravvivenza nei pazienti con melanoma cutaneo primario in stadi precoci.

Tra i 6.279 pazienti coinvolti nello studio, il 57.9% erano uomini, con un’età media di 52,7 anni. La sede tumorale più comune era negli arti (43.7% dei casi), con uno spessore medio del tumore di 2,44 mm. Riguardo al tabagismo, il 17.2% erano fumatori attuali, il 27.0% ex fumatori e il 55.9% mai stati fumatori. Il periodo medio di follow-up è stato di 78,4 mesi. Dai risultati è emerso che il fumo attuale risultava associato al sesso maschile, a un’età più giovane, a tumori più spessi, all’ulcerazione e alla positività del linfonodo sentinella. Inoltre, l’abitudine al fumo al momento della diagnosi era associato a un rischio significativamente più alto di morte correlata al melanoma (hazard ratio [HR] 1.48; intervallo di confidenza al 95% [IC] 1,26-1,75; P <0,001). Questo rischio era particolarmente pronunciato nei pazienti con melanoma SLNB-negativo (HR 1.85; IC al 95% 1,35-2,52; P <0,001), ma si è verificato anche in quelli con melanoma SLNB-positivo (HR 1.29; IC al 95% 1,04-1,59; P = 0,02) e in quelli sottoposti solo a osservazione dei linfonodi (HR 1.68; IC al 95% 1,09-2,61; P = 0,02). Inoltre, fumare almeno venti sigarette al giorno ha raddoppiato il rischio di morte per melanoma nei pazienti con malattia SLNB-negativa (HR 2.06; IC al 95% 1,36-3,13; P <0,001).

Infine, i pazienti con melanoma in fasi precoci che fumano mostrano un rischio significativamente aumentato di mortalità per melanoma. Per questo motivo gli autori concludono che la valutazione dell’abitudine al fumo del paziente al momento della diagnosi potrebbe essere fondamentale per identificare quelli a rischio di progressione della malattia.

Fonte: JAMA network open

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2814571

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