Ricoveri per COVID-19 e fattori di rischio di malattia grave tra i bambini
Una ricerca pubblicata su Pediatrics ha evidenziato che, per quel che riguarda il COVID-19, nel periodo 2022-2024, la maggior parte […]
Un ampio studio multicentrico pubblicato su JAMA Neurology ha valutato l’efficacia di tre approcci riabilitativi per il trattamento delle disfunzioni cognitive associate al long Covid, ma non ha riscontrato benefici superiori rispetto agli interventi di controllo. Il lavoro, condotto tra agosto 2023 e giugno 2024 in 22 centri clinici, ha coinvolto 328 partecipanti con sintomi cognitivi persistenti oltre le 12 settimane dal contagio da SARS-CoV-2.
Il disegno dello studio ha incluso cinque bracci: un training cognitivo computerizzato adattivo (BrainHQ), una riabilitazione cognitivo-comportamentale strutturata (PASC-CoRE) combinata con BrainHQ, e la stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS) anch’essa associata a BrainHQ. I gruppi di confronto comprendevano un’attività di giochi e puzzle informatici non strutturati e una stimolazione tDCS “sham” (placebo) combinata con BrainHQ. Tutti i trattamenti sono stati somministrati da remoto cinque volte a settimana per dieci settimane.
La variabile primaria di esito è stata la variazione della scala modificata Everyday Cognition Scale 2 (ECog2), auto-somministrata dai pazienti al termine dell’intervento rispetto al basale. I risultati hanno mostrato che nessuno dei trattamenti attivi ha prodotto miglioramenti significativi rispetto ai gruppi di controllo. Le differenze medie aggiustate di cambiamento nell’ECog2 sono risultate nulle o trascurabili, con intervalli di confidenza che includevano lo zero: 0.0 (IC 95% −0.2 a 0.2) per BrainHQ rispetto al comparatore attivo, 0.1 (IC 95% −0.1 a 0.3) per PASC-CoRE + BrainHQ rispetto al comparatore attivo, e 0.0 (IC 95% −0.2 a 0.2) per tDCS attivo rispetto al tDCS placebo.
Anche gli esiti secondari, basati su test neuropsicologici e questionari, non hanno evidenziato differenze tra i vari gruppi. Tuttavia, è stato osservato un lieve miglioramento generale nel tempo in tutti i bracci dello studio, indicando una possibile evoluzione naturale o un effetto placebo. È importante sottolineare che nessuno degli interventi ha causato eventi avversi gravi.
In conclusione, questo trial clinico di fase 2 non ha dimostrato l’efficacia specifica di programmi online di riabilitazione cognitiva né della stimolazione cerebrale non invasiva nel trattamento della disfunzione cognitiva da long Covid. I risultati sottolineano l’urgenza di individuare strategie terapeutiche più efficaci per una condizione che continua a rappresentare un’importante esigenza clinica insoddisfatta.
Fonte: JAMA Neurol. 2025
https://jamanetwork.com/journals/jamaneurology/fullarticle/2841155