Il colesterolo remnant è legato alla funzione cognitiva
In un campione di adulti cinesi di mezza età e anziani, un livello di colesterolo remnant (RC) più elevato è […]
Le persone che soffrono di sindrome da oscillazione del peso hanno maggiori probabilità di avere valori di colesterolo HDL più bassi, e un punteggio di rischio cardiometabolico più elevato, secondo uno studio pubblicato su Obesity.
“Abbiamo voluto determinare le caratteristiche uniche di rischio clinico e cardiometabolico dei weight-cycler, ovvero le persone che soffrono della sindrome da oscillazione del peso, e identificare le differenze tra weight-cycler e individui con altre traiettorie di variazione di peso” afferma Alison Swartz, della Vanderbilt University School of Medicine, Nashville, Tennessee, USA, autrice principale del lavoro.
I ricercatori hanno studiato i dati di 1.428.204 pazienti non identificati dal database del Vanderbilt University Medical Center che avessero registrazioni di peso per almeno cinque anni. Gli esperti hanno escluso i pazienti con una storia di neoplasia maligna, chirurgia bariatrica, indice di massa corporea non plausibile (ad esempio, <15 o >80 kg/m2) o altezza documentata mancante, ottenendo in questo modo 83.261 partecipanti categorizzati in base alla traiettoria del peso, ovvero peso stabile (weight-steady), aumento di peso (weight-gainer), perdita di peso (weight-loser) o weight-cycler, in base a criteri di soglie di variazione di peso ≥5%. Inoltre, sono stati valutati quartili di variabilità media del peso successivo per determinare l’effetto delle differenze assolute tra valori di peso successivi.
Oltre la metà (55%) dei partecipanti erano weight-cycler, il 23% erano weight-gainer, il 12% erano weight-loser e il 10% era weight-steady. Sebbene l’IMC basale non differisse tra i gruppi, i weight-cycler avevano maggiori probabilità di avere un colesterolo HDL più basso e livelli di glicemia e trigliceridi più alti, e di essere stati sottoposti a terapie antipertensive, dislipidemiche e/o antidiabetiche. Erano anche più giovani e avevano maggiori probabilità di essere fumatori. I partecipanti con la maggiore variabilità di peso avevano punteggi di rischio cardiometabolico più alti. “Questi risultati supportano un cambiamento di paradigma nella gestione del peso negli individui con sovrappeso/obesità verso la riduzione del rischio cardiometabolico con o senza perdita di peso” concludono gli autori.
Fonte: Obesity 2024
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/oby.24163
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!