
COVID-19: chi ne ha sofferto rischia di sviluppare ipertensione più di chi ha avuto un’influenza
L’incidenza dell’ipertensione persistente di nuova insorgenza è maggiore nei pazienti che hanno avuto il COVID-19 rispetto a quelli che hanno […]
Secondo uno studio pubblicato su Hypertension, e diretto da Javier Díez, della Universidad de Navarra, e del Center for Network Biomedical Research of Cardiovascular Diseases (CIBERCV), Carlos III Institute of Health, Madrid, Spagna, bisognerebbe considerare di incorporare l’uso dell’imaging e dei biomarcatori circolanti per la diagnosi non invasiva della fibrosi interstiziale miocardica nella valutazione clinica dei pazienti ipertesi, in particolare di quelli con cardiopatia ipertensiva.
“La cardiopatia ipertensiva (HHD) è attualmente la seconda causa di insufficienza cardiaca. La prevalenza della cardiopatia ipertensiva e il rischio associato di insufficienza cardiaca sono aumentati nonostante il sostanziale miglioramento del trattamento e del controllo dell’ipertensione arteriosa negli ultimi decenni” spiega Díez. “Pertanto – prosegue l’esperto – la prevenzione dello scompenso cardiaco nei pazienti con cardiopatia ipertensiva rappresenta un’esigenza medica insoddisfatta, a causa del suo impatto clinico, economico e sociale”.
I ricercatori invitano i colleghi all’azione, perché ritengono sia il momento di considerare che la diagnosi e il trattamento dei pazienti con cardiopatia ipertensiva non debbano limitarsi alla valutazione delle alterazioni morfologiche e funzionali del ventricolo sinistro, al controllo della pressione sanguigna e alla regressione dell’ipertrofia ventricolare sinistra.
Gli esperti, infatti, propongono un’ulteriore prospettiva che incorpora anche il rilevamento e l’inversione dei cambiamenti istologici che si sviluppano nel cuore iperteso, e che portano al rimodellamento strutturale del miocardio. In particolare, propongono di concentrarsi sulla diagnosi e sul trattamento della fibrosi interstiziale miocardica, probabilmente la lesione più criticamente coinvolta nel passaggio dalla cardiopatia ipertensiva subclinica allo scompenso cardiaco clinicamente manifesto.
Fonte: Hypertension 2022
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/HYPERTENSIONAHA.122.19373