Tumori: Milano, via a lavori Proton Center Ieo, ‘primi pazienti nel 2023’

Apre cantiere, a regime il nuovo centro potrà trattare 800 casi l’anno


Lavori in corso all’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Il cantiere per la costruzione del Proton Center, nuovo centro per la terapia con protoni, si è aperto e ha cominciato le attività per arrivare a edificare su un’area di 3.200 metri quadrati una nuova struttura che, spiegano dall’Irccs di via Ripamonti, accoglierà “i primi pazienti nel 2023” consentendo loro l’accesso a questa forma tecnologicamente più avanzata di radioterapia ad alta precisione. Il Proton Center sarà adiacente all’edificio Ieo 1 e in contiguità con l’attuale reparto di Radioterapia.


L’Istituto milanese che ha avuto come padre fondatore l’oncologo Umberto Veronesi “si conferma primo Irccs in Italia a offrire una cura salvavita che nei Paesi avanzati è già ampiamente disponibile”, segnala l’Ieo in una nota. E infatti “nel mondo sono attivi oltre 90 centri di protoni, di cui 26 in Europa, con un rapporto sale di trattamento/numero di abitanti che arriva in alcuni Paesi, come Austria o Svizzera, ma anche Danimarca e Olanda, a una sala ogni 2-3 milioni. In Italia questo rapporto è una sala ogni 12 milioni di cittadini”. 


Sulla base delle indicazioni del ministero della Salute – che ha inserito la protonterapia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), considerandola appropriata per 10 tipi di tumore – si stima che nel Paese siano “7mila i pazienti oncologici che ogni anno potrebbero avere un beneficio dal trattamento con protoni”, riporta l’Ieo. “Tuttavia la capacità attuale dei 3 centri operativi (Pavia, Trento e Catania, quest’ultimo solo per il trattamento del melanoma oculare) non supera i mille pazienti all’anno, costringendo i malati a recarsi all’estero alla ricerca di una speranza, o a rinunciare alla cura”. Quando arriverà a regime, L’Ieo Proton Center potrà trattare fino a 800 pazienti l’anno.


I protoni, per le loro proprietà fisiche, hanno il valore aggiunto di consentire di risparmiare meglio i tessuti sani circostanti e convogliare una dose maggiore di energia sul tumore. Si possono trattare più efficacemente neoplasie che, per sede o tipologia, sono più difficilmente curate con altre forme di radioterapia. La protonterapia, spiegano dall’Ieo, rappresenta “una nuova possibilità terapeutica per i tumori dei bambini e per molti tipi di tumori degli adulti, situati vicino a organi vitali o in aree particolarmente sensibili a effetti collaterali, come quelli del cervello o della spina dorsale, oppure tumori a geometria complessa come quelli del distretto testa-collo, o ancora tutti i tumori che sviluppano radioresistenza, cioè rispondono poco alle radiazioni convenzionali”. 


I dati scientifici e clinici di utilizzo della protonterapia si stanno inoltre ampliando, la comunità oncologica internazionale è impegnata in studi di validazione e approfondimento, e i centri si stanno moltiplicando in tutti i Paesi ad alto tasso di sviluppo. “Con il nuovo centro Ieo vogliamo contribuire alla ricerca clinica internazionale sulle applicazioni della terapia con protoni, e vogliamo completare un’offerta di terapie innovative, in radioterapia come in chirurgia, nuovi farmaci e radiologia interventistica, per rafforzare il nostro posizionamento in Europa”, dichiara il direttore scientifico dell’Ieo Roberto Orecchia. 


“Il nostro impegno nell’innovazione e nell’aggiornamento tecnologico – evidenzia – non si è fermato neppure in epoca Covid: dalla diagnostica alla ricerca (dove ci siamo dotati di nuove infrastrutture riconvertendo alcuni laboratori agli studi Covid), fino alla terapia, che in tempi brevi si avvarrà delle terapie cellulari con Car-T e, entro 2 anni, dei protoni”.


Fonte: Adnkronos Salute

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