Scoprire come le cellule staminali dei melanociti reagiscono ai danni del DNA
Pubblicato online il 6 ottobre 2025 su Nature Cell Biology, uno studio guidato d Emi Nishimura e da Yasuaki Mohri […]
La vitamina D sembra influenzare il comportamento delle cellule tumorali, ma il suo ruolo specifico non è ancora del tutto chiaro. Per fare luce su questo tema, un gruppo di ricercatori dell’Università di Ioannina, in Grecia, ha condotto uno studio per analizzare la relazione tra i livelli sierici di vitamina D, l’assunzione alimentare o tramite integratori, i polimorfismi del gene del recettore della vitamina D (VDR) e il rischio di sviluppare melanoma cutaneo (CM). I risultati sono stati pubblicati nel 2024 sulla rivista Photobiomodulation, Photomedicine, and Laser Surgery.
È stata condotta una ricerca bibliografica in banche dati elettroniche, basata su specifici criteri di inclusione. In totale, sono stati inclusi ventuno studi per questa revisione, all’interno dei quali, i ricercatori hanno evidenziato risultati contrastanti. Non emerge infatti un legame chiaro tra alti livelli di vitamina D nel sangue, l’assunzione tramite dieta o integratori, e il rischio di melanoma cutaneo. Tuttavia, alcuni polimorfismi del gene VDR potrebbero giocare un ruolo nella complessa patogenesi di questa forma di tumore. Interessante notare che livelli sierici elevati di vitamina D sono associati a una prognosi migliore nei pazienti affetti da CM.
In conclusione, questa panoramica conferma che l’effetto della vitamina D sul rischio di melanoma cutaneo resta incerto. Sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire la reale entità del suo effetto sul rischio di melanoma.
Fonte: Photobiomodulation, photomedicine, and laser surgery
https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/photob.2023.0175