Studio su pazienti con AR: spessore coroideo e implicazioni oftalmiche

Uno studio condotto da un gruppo di scienziati in Iran e negli Stati Uniti, pubblicato nel 2024 su Survey of Ophthalmology, ha esaminato l’incidenza degli effetti dell’artrite reumatoide (AR) sugli occhi, evidenziando che questa malattia autoimmune colpisce il 25% dei casi. Le modifiche alla retina nei pazienti affetti da AR possono fungere da biomarcatori e indicatori precoce del rischio di sviluppare gravi condizioni oculari. Utilizzando la tomografia a coerenza ottica (OCT), gli esperti hanno ottenuto immagini ad alta risoluzione della retina e misurato lo spessore dei suoi componenti.

Attraverso una revisione sistematica e una meta-analisi di otto studi, hanno confrontato lo spessore coroideo (CT) tra i pazienti con RA (n= 363) e i controlli sani (n= 343). I risultati hanno indicato che i partecipanti affetti da AR presentavano uno spessore coroideo significativamente inferiore a 500 e 1500 µm rispetto ai controlli, sia nella regione nasale che temporale rispetto alla fovea. Tuttavia, lo spessore coroideo subfoveale, a 1000 µm sia nella regione temporale che nasale rispetto alla fovea, e lo spessore coroideo medio, non hanno mostrato significatività statistica.

In conclusione, lo studio ha rilevato differenze significative nello spessore coroideo tra i pazienti con AR e i controlli sani, evidenziando che le misurazioni OCT potrebbero essere correlate sia all’acuità visiva che al rischio di sviluppare problemi oculari reumatici. Tuttavia, gli autori sottolineano la necessità di effettuare ulteriori ricerche per ottenere risultati più solidi e comprendere appieno l’interazione tra l’artrite reumatoide e le condizioni oculari.

 Fonte: Survey of ophthalmology

https://www.surveyophthalmol.com/article/S0039-6257(24)00002-X/abstract

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