La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
La correlazione temporale tra le malattie parodontali e la salute generale percepita dal paziente non è ancora del tutto chiara, infatti le prove esistenti risultano limitate. Pertanto, gli esperti hanno voluto approfondire il tema e valutare come la salute parodontale sia capace di influenzare la futura salute autovalutata (SRH).
Lo studio è stato condotto su una coorte di 4.242 pazienti (equivalenti a oltre 9.000 osservazioni) dal 2015 al 2019. Le misurazioni raccolte relative alla parodontite clinica riguardavano: il sanguinamento al sondaggio, la profondità della tasca parodontale più profonda e le condizioni più severe della perdita di attacco clinico (CAL).
È stato poi utilizzato un questionario autosomministrato al fine di raccogliere dati sulle caratteristiche sociodemografiche, sulla storia diabetologica, sul profilo di salute adottato, sulla SRH e riguardo la parodontite auto-riferita dal paziente.
Per l’analisi sono stati applicati dei modelli di regressione logistica ordinata a 2 livelli per misurazioni ripetute, con lo scopo di esaminare le relazioni tra SRH (tempo t) e salute parodontale ritardata di 1 anno (tempo t-1) dopo aver regolato le covariate.
I risultati ottenuti in relazione al tasso di risposta per la SRH registrata al tempo t si sono così distribuiti: il 36,9% “buona”, il 52,4% “moderata” e il 10,7% “scarsa”. Le analisi hanno poi evidenziato che il rischio più basso di SRH al tempo t aumentava nei pazienti con CAL ≥7 mm, nei pazienti che hanno riportato sanguinamento delle gengive e in coloro che hanno percepito gengive gonfie al tempo t-1. Anche le analisi di sensibilità, utilizzando il modello di follow-up a 4 anni e il modello di coorte ritardato di 3 anni, hanno mostrato risultati coerenti.
In conclusione, la parodontite si dimostra essere correlata sensibilmente al futuro SRH nei pazienti odontoiatrici, anche dopo l’adeguamento per le caratteristiche sociodemografiche, la salute generale e i comportamenti relativi alla salute.
Fonte: Community Dentistry and Oral Epidemiology