La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
Anche nelle fasi iniziali della malattia di Pompe, quando i valori della spirometria sono normali, i movimenti del diaframma sono ridotti e la sua forma è più curvata durante l’inspirazione.
Per questo, la risonanza magnetica può evidenziare i primi segnali di debolezza del diaframma nei pazienti con malattia di Pompe, aiutando così gli specialisti a selezionare i pazienti da avviare a un trattamento precoce in modo da prevenire l’insorgenza di danni irreversibili proprio al diaframma.
È la conclusione di una ricerca pubblicata su Orphanet Journal of Rare Disease da un team di scienziati coordinato da Laurike Harlaar, dell’University Medical Center di Rotterdam, in Olanda.
I ricercatori hanno incluso 22 pazienti con malattia di Pompe, con una riduzione dei risultati della spirometria, 13 pazienti con la malattia rara e spirometria normale e 18 controlli sani.
Dai risultati è emerso che il rapporto medio cranio-caudale era di 1,32 nei pazienti con una riduzione dei parametri della spirometria, 1,60 nei pazienti con spirometria normale e 1,72 nei controlli sani (p <0,001).
Inoltre, l’altezza media della curvatura del diaframma era di 1,41, nei pazienti con riduzione dei parametri della spirometria, 1,08, nei pazienti con spirometria normale, e 0,82, nei controlli (p =0,001), indicando un aumento della curvatura del diaframma durante l’inspirazione nei pazienti con malattia di Pompe.
Fonte: Orphanet Journal of Rare Disease