Ameloblastomi e chirurgia conservativa con crioterapia. Sì o no?

L’ameloblastoma è una neoplasia odontogena benigna, localmente aggressiva, che normalmente rivela un pattern di crescita infiltrativo lento che può causare non solo i rigonfiamenti locali, ma anche ampie asimmetrie facciali. Generalmente però, il dolore è assente e può ritardare la sua diagnosi iniziale rendendo la gestione terapeutica altamente discutibile e difficile.
Lo scopo di questo studio è stato quindi quello di valutare l’affidabilità e l’efficacia di due protocolli terapeutici chirurgici conservativi per la gestione della patologia: il curettage con sola ostectomia periferica e il curettage abbinato a crioterapia (utilizzata come tecnica adiuvante nel trattamento conservativo degli ameloblastomi per la sua capacità di ridurre le recidive).


Gli esperti hanno incluso nell’analisi circa 53 casi di ameloblastomi trattati in 9 anni, che sono stati valutati in maniera retrospettiva sia per i dati clinici che istopatologici, radiografici e terapeutici.
I dati non solo hanno evidenziato un tasso più elevato di insorgenza ameloblastica nel sesso femminile, ma hanno individuato la mandibola posteriore come sede più colpita, coinvolgendo molto spesso tutta l’arcata dentale.


Nel 9,4% dei pazienti è stata osservata una recidiva delle condizioni e, sebbene i pazienti sottoposti a curettage/crioterapia abbiano mostrato una maggiore incidenza di deiscenza della ferita, di infezione e parestesia, solamente il sequestro osseo si è rivelato significativamente più frequente in questo gruppo rispetto ai pazienti trattati con curettage/ostectomia periferica.


L’incidenza delle recidive in seguito alla gestione conservativa è quindi bassa e l’uso della crioterapia come strumento adiuvante deve essere razionalmente considerato. Inoltre, i risultati supportano anche l’uso degli approcci conservativi per i casi con coinvolgimento del corticale basale ossea, che ha tradizionalmente rappresentato una controindicazione per queste modalità terapeutiche. Pertanto, i risultati attuali indicano il curettage conservativo, anche senza crioterapia adiuvante, come una valida metodologia nel trattamento degli ameloblastomi.


Fonte: Frontiers in Oral Health

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