Associazione tra Covid-19 e rischio di diagnosi cardiometaboliche

In un ampio studio di coorte condotto su pazienti adulti con una storia di una o più infezioni pregresse infezioni da Covid-19 trattate all’interno del Cedars-Sinai Health System di Los Angeles, California, da marzo 2020 a giugno 2022, i ricercatori hanno conteggiato le nuove diagnosi di patologie a carattere cardiometabolico  (ipertensione, iperlipidemia e diabete) registrate subito prima o dopo la prima infezione da Covid-19 e hanno calcolato la probabilità che una nuova diagnosi di patologia cardiometabolica si verifichi 90 giorni dopo vs in un intervallo di tempo pari a 90 giorni prima vs 90 giorni dopo l’infezione da Covid-19. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista JAMA Network.

La coorte di 23.709 pazienti (età media [DS], 47,4 [19,3] anni) comprendeva 12.706 donne (54%) e 10.981 uomini (46%) (22 pazienti di sesso non riportato) con 1 o più infezioni da Covid. I tassi di nuove diagnosi di diabete, di ipertensione, di iperlipidemia normalizzati per nuove diagnosi di altre condizioni mediche (non direttamente correlate allo stato di infezione da COVID e prese come benchmark) che si sono verificati nei 90 giorni successivi all’infezione erano più alti di quelli precedenti all’infezione. Dopo l’infezione, le patologie più frequenti erano il diabete (2,35; IC 95%, 1,94-2,89; P < ,001), seguito da ipertensione (1,54; IC 95%, 1,35-1,76; P< ,001), altre condizioni mediche non correlate ad infezione da COVID (1,42; 95 % CI, 1,25-1,61; P < ,001) e iperlipidemia (1,22; 95% CI, 1,03-1,47; P = ,03). Nell’analisi mutlivariata aggiustata, il rischio di diagnosi di nuova insorgenza di diabete (rispetto al benchmark) e che si verificava dopo rispetto a prima dell’infezione da Covid-19, era significativamente più elevato (OR, 1,58; 95% CI, 1,24-2,02; P < ,001); al contrario, nè il rischio di diagnosi di ipertensione né di iperlipidemia confrontati alle alle altre diagnosi benchmarck lo erano.

Sebbene il rischio di diabete dopo l’infezione fosse più alto tra i pazienti non vaccinati (OR, 1,78; 95% CI, 1,35-2,37; P < .001) rispetto ai vaccinati (OR, 1,07; 95% CI, 0,64-1,77; P = .80), non è stato possibile stabilire una relazione statisticamente significativa tra stato vaccinale ed insorgenza di nuova diagnosi di diabete (OR, 0,59; 95% CI, 0,34-1,06; P = ,08). L’età, il sesso e la tempistica dell’infezione (pre-Omicron vs Omicron) non erano associati a un aumento del rischio di una nuova diagnosi di patologia cardiometabolica nè prima nè dopo l’infezione da Covid-19 in nessun modello.

In questo studio di coorte, l’infezione da Covid-19 è stata quindi associata ad un aumentato rischio di diabete risultati coerenti con altre pubblicazioni recenti.

Fonte:JAMA Netw Open.

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2801415

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