La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
Le revisioni sistematiche della letteratura hanno stabilito i miglioramenti a breve termine delle procedure rigenerative/ricostruttive rispetto al trattamento chirurgico convenzionale nei difetti intraossei, ma una vera e propria gerarchia delle procedure rigenerative o ricostruttive parodontali in relazione ai loro risultati a medio-lungo termine non esiste ancora.
E’ stata condotta dunque una revisione sistematica della letteratura per creare una gerarchia del genere a paragone del debridement flap (OFD) in termini di esiti clinici e radiografici e ritenzione dentale.
Sono stati presi in considerazione 30 studi randomizzati che hanno presentato dati a distanza di 3-20 anni con trapianti, GTR, EMD come monoterapie, in combinazione fra loro e/o con l’impiego di fattori di crescita di derivazione ematica, oppure a seguito di soli interventi chirurgici OFD.
La meta-analisi basata su 21 studi ha dimostrato che l’intervento OFD è chiaramente il trattamento meno efficace in assoluto, mentre invece i trattamenti rigenerativi/ricostruttivi hanno portato a tasche di sondaggio residue significativamente meno profonde in 4 raffronti su 8 ed ad un maggior livello di adesione clinica in 6 raffronti su 8, e gli approcci combinati sono emersi come i più efficaci.
La perdita di denti dopo un trattamento rigenerativo/ricostruttivo risulta meno frequente rispetto a quanto accade con l’intervento OFD, ma le evidenze in merito sono frammentarie.
Anche i dati radiografici disponibili erano frammentari, e non consentivano alcun raffronto di rilievo.
Fonte: J Clin Periodontol online 2020