Enterografia con risonanza magnetica utile nel valutare la risposta clinica nei pazienti pediatrici con IBD
L’indice di motilità mediante enterografia con risonanza magnetica (MRE) coincide con la risposta clinica ed è più sensibile rispetto al […]
I bambini a cui è stata diagnosticata una malattia infiammatoria intestinale (IBD) prima dei sei anni mostrano già alla nascita cambiamenti biologici associati alla malattia. A mostrarlo è un gruppo del Center for Molecular Prediction of Inflammatory Bowel Disease (PREDICT) dell’Università di Aalborg, in Danimarca, che ha pubblicato uno studio su Gastroenterology.
Secondo gli autori, lo sviluppo delle IBD può essere preceduto da una lunga fase preclinica caratterizzata da diversi cambiamenti immunologici associati alla malattia. L’obiettivo della ricerca era studiare in che modo i cambiamenti infiammatori sistemici intorno alla nascita sono associati allo sviluppo di IBD prima dei 19 anni o a esordio molto precoce, prima dei 6 anni (VEO).
Lo studio ha incluso 464 bambini con IBD a esordio pediatrico, di cui 243 con malattia di Crohn e 221 con colite ulcerosa, con un’età media di 11 anni alla diagnosi, identificati tramite il Danish National Patient Registry. Nella coorte, un totale di 35 individui avevano madri con IBD e 26 di questi hanno sviluppato IBD più avanti negli anni. I pazienti sono stati confrontati con 928 controlli sani.
Nella coorte complessiva di IBD a esordio sotto i 19 anni, non è stata trovata alcuna associazione statisticamente significativa tra i livelli di singole proteine infiammatorie neonatali e il rischio successivo di IBD, anche considerando separatamente la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Andando a considerare, invece, l’analisi degli 88 pazienti nella coorte VEO-IBD, di cui 36 avevano malattia di Crohn e 52 colite ulcerosa e un’età media alla diagnosi di 2 anni, i ricercatori hanno osservato un effetto protettivo statisticamente significativo dell’IL-4 sullo sviluppo successivo di VEO-IBD (OR, 0,43; IC 95%: 0,19 – 0,83; p =0,02). Al contrario, l’aumento di IL-17A era marginalmente significativamente associato a un aumento del rischio di VEO-IBD (OR, 1,17; IC 95%: 1,01 – 1,42; p = 0,06), con la significatività che è andata persa, però, dopo aggiustamento per test multipli.
Fonte: Gastroenterology (2024)
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