
Messo a punto materiale di rivestimento per plastiche che uccide superbatteri e virus
Alcuni ricercatori dell’Università di Nottingham, nel Regno Unito, hanno messo a punto un nuovo materiale di rivestimento antimicrobico che uccide […]
I pazienti che hanno condizioni respiratorie preesistenti come l’asma o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bcpo) e vivono in aree con alti livelli di inquinamento atmosferico, hanno una maggiore possibilità di ospedalizzazione se contraggono Covid-19, secondo un recente studio che ha esaminato i dati di 1.128 pazienti con Covid-19.
Nel lavoro è stato utilizzato un modello statistico per valutare l’associazione tra l’esposizione a lungo termine al particolato inferiore o uguale a 2,5 micrometri e ricoveri per Covid-19. Le cartelle cliniche hanno permesso ai ricercatori di utilizzare i codici postali dei pazienti per stimare la loro esposizione al particolato per un periodo di 10 anni.
Lo studio non ha trovato alcuna correlazione tra la gravità di Covid-19 e il particolato in generale, ma i ricercatori hanno visto che quando le persone con asma e Bpco sono esposte a livelli più elevati di particolato hanno maggiori probabilità di contrarre una forma grave di Covid-19 e di essere ricoverate in ospedale.
Un aumento di un’unità di particolato 2,5 è stato associato a una probabilità di ricovero del 60% superiore per i pazienti Covid-19 con malattia respiratoria preesistente. Per i pazienti senza malattia respiratoria, non è stata osservata alcuna associazione.
Si tratta del primo lavoro a indagare un’associazione tra inquinamento atmosferico, Covid-19 e singoli pazienti e, sebbene si tratti di uno studio pilota, secondo i suoi autori i dati potrebbero essere usati per uno studio più ampio e completo.
Fonte: Respiratory Medicine