Pectus excavatum: stabilizzatori in acciaio causa aumento metalli nel sangue

I dispositivi in ​​acciaio inossidabile utilizzati nella riparazione del pectus excavatum possono causare un aumento dei livelli di metallo nel sangue nei pazienti pediatrici, secondo quanto riferiscono Michele Torre, dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini di Genova, e il suo gruppo di lavoro, in uno studio pubblicato su Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery. Gli esperti hanno anche dimostrato che l’uso di stabilizzatori metallici è associato a livelli di metallo più elevati, probabilmente a causa di una maggiore dispersione.


“La riparazione minimamente invasiva del pectus excavatum è l’approccio chirurgico più popolare per i pazienti pediatrici con questa patologia. Per effettuarla, si inserisce una barra in acciaio, o più di una, eventualmente con stabilizzatori, che viene lasciata in posizione per tre anni e quindi rimossa” spiega Torre.


I ricercatori hanno voluto studiare i livelli di metallo nel sangue dopo l’esecuzione di questa pratica e li hanno correlati con i dettagli chirurgici, come il numero di barre e di stabilizzatori utilizzati e il tempo di permanenza del metallo nel corpo.


Per questo hanno misurato i valori ematici di ferro, cromo, manganese, molibdeno e nichel in 130 adolescenti, 108 maschi e 22 femmine, utilizzando la spettrometria di massa al plasma accoppiato induttivamente. Dei pazienti, 62 erano stati sottoposti all’intervento di riparazione, e 68 sono stati invece valutati al momento dell’impianto, come gruppo di controllo.


Ebbene, gli autori hanno visto che si sono verificate variazioni significative dei livelli di cromo nei pazienti del gruppo di studio rispetto ai controlli.


Dopo aver considerato le differenze tra il numero di barre impiantate e la presenza o l’assenza di stabilizzatori, gli esperti hanno confrontato il gruppo di pazienti gestiti con due o più barre con il gruppo trattato con una barra, e hanno visto che la percentuale di pazienti con un valore superiore alla soglia è aumentata. Inoltre, nei pazienti con stabilizzatori si è verificato un aumento significativo dei livelli di cromo. Nei pazienti del gruppo di controllo, i livelli superiori alla soglia di molibdeno sono stati trovati nel 5,1% dei pazienti nel gruppo di controllo, ma il numero non è stato statisticamente significativo.


Fonte: Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery

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