Rapporto da stress glicemico predice la mortalità nei pazienti con sindrome CKM

Uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha esplorato il ruolo prognostico del rapporto da stress glicemico (SHR) nei pazienti affetti da sindrome cardiovascolare–renale–metabolica (CKM), nelle fasi 0-3, evidenziando una significativa associazione con la mortalità per tutte le cause. Lo SHR è un indicatore innovativo che misura le fluttuazioni glicemiche in situazioni di stress acuto o subacuto, riflettendo potenzialmente effetti clinici avversi.

L’analisi si è basata sui dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), raccolti tra il 2007 e il 2018, includendo 9.647 partecipanti con sindrome CKM. Il follow-up mediano è stato di 6,8 anni, durante i quali si sono verificati 630 decessi per tutte le cause e 135 per cause cardiovascolari. Lo SHR è stato calcolato dividendo la glicemia a digiuno per (1,59 * HbA1c − 2,59), e i dati di mortalità sono stati tratti dai registri fino al 31 dicembre 2019. I risultati sono stati inoltre validati mediante il database CHARLS (China Health and Retirement Longitudinal Study).

Dopo un’adeguata correzione per variabili confondenti, lo studio ha rilevato che livelli più elevati di SHR sono associati a un aumento significativo del rischio di mortalità per tutte le cause (HR 1,09; IC 95%, 1,04–1,13). Tuttavia, non è emersa alcuna relazione significativa tra SHR e mortalità cardiovascolare (HR 1,00; IC 95%, 0,91–1,11).

L’analisi di mediazione ha inoltre suggerito che il legame tra SHR e mortalità complessiva è parzialmente mediato da tre biomarcatori: ampiezza di distribuzione dei globuli rossi (RDW), albumina e rapporto albumina/creatinina (RAR), con effetti mediati rispettivamente pari a −17,0%, −10,1% e −23,3%.

I dati provenienti dal database CHARLS hanno confermato l’associazione tra SHR elevato e aumento della mortalità per tutte le cause anche nella popolazione cinese con CKM nelle fasi iniziali.

Questi risultati indicano che lo SHR può rappresentare un utile strumento predittivo per valutare il rischio di esiti avversi a lungo termine nei pazienti con sindrome CKM, pur non essendo indicativo di mortalità cardiovascolare specifica.

Fonte: Cardiovasc Diabetol 2025

https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-025-02689-6

Contenuti simili

I più visti