
Cop28. Schillaci: “Investire in salute per contrastare rischi legati al clima”
“L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute è un tema cruciale ed è molto importante che per la prima […]
La splenectomia laparoscopica è una tecnica sicura ed efficace in pazienti emodinamicamente stabili con trauma splenico, e può rappresentare un’alternativa vantaggiosa alla splenectomia aperta in termini di recupero post-operatorio e morbilità. Questo è quanto ha concluso uno studio pubblicato su Updates in Surgery, e diretto da Arianna Birindelli, dell’Università di Bologna, dell’Ospedale Bufalini di Cesena e dell’Ospedale di Esine, ASST Valcamonica, Breno.
“La tecnica, le indicazioni e gli esiti della splenectomia laparoscopica in pazienti con trauma stabile non sono stati ancora ben descritti. Per chiarire meglio la questione, abbiamo studiato i dati di tutti i pazienti con trauma addominale emodinamicamente non compromesso sottoposti a splenectomia dal 1/2013 al 12/2017 presso il nostro centro traumatologico di livello 1”, spiega Birindelli.
I dati demografici e clinici sono stati raccolti e analizzati con per protocollo e un confronto intent-to-treat tra gruppi aperti e laparoscopici. Sono state eseguite 49 splenectomie (16 laparoscopiche, 33 aperte). Nel gruppo laparoscopico, l’81% degli interventi è stato completato con successo per via laparoscopica.
La laparoscopia è stata associata a una maggiore incidenza di procedure chirurgiche concomitanti e tempi operatori più lunghi, ma anche a un ritorno significativamente più veloce della funzione intestinale e della dieta orale senza reintervento.
Non sono state dimostrate differenze significative in termini di morbilità, mortalità, durata della degenza o complicanze a lungo termine, sebbene la laparoscopia abbia mostrato una minore incidenza di infezione del sito chirurgico.
Una sottoanalisi del danno splenico isolato ha incluso 25 splenectomie, 19 effettuate in aperto e sei laparoscopiche, e ha confermato una riduzione della morbilità post-operatoria, della necessità di trasfusioni di sangue, del ricovero in terapia intensiva e del ricovero complessivo nel gruppo laparoscopico.
Fonte: Updates Surgery