Osteoartrosi dell'anca: l’efficacia del concentrato di aspirato midollare
I risultati di una revisione sistematica, pubblicata su Indian journal of orthopaedics nel 2024, hanno dimostrato che la somministrazione di […]
Utilizzare la risonanza magnetica (MRI) per diagnosticare le infezioni concomitanti nei bambini con artrite settica delle grandi articolazioni sembra avere un effetto positivo, come dimostrato da uno studio condotto dai ricercatori del The All India Institute of Medical Sciences, Rishikesh (AIIMS Rishikesh), pubblicato nel 2024 sul Journal of the West African College of Surgeons. Il loro obiettivo era valutare l’efficacia della MRI nella diagnosi di infezioni concomitanti e il suo impatto sull’esito clinico e sul trattamento.
La revisione ha incluso sette studi con 499 pazienti. L’età media dei partecipanti, prevalentemente maschi (62,36%), era di 7,08 ± 2,38 anni. Gli esperti hanno osservato che l’articolazione più comunemente coinvolta è stata l’anca (44,47%). Inoltre, il 42,48% dei pazienti ha mostrato infezioni periarticolari concomitanti rilevate tramite MRI. L’osteomielite è stata l’infezione più comune, riscontrata in 209 pazienti (41,84%). Per quanto riguarda la durata media degli antibiotici e il periodo di degenza ospedaliera, sono stati significativamente più lunghi nelle infezioni periarticolari (P > 0,05). La percentuale di pazienti che hanno subito un secondo intervento è stata del 32,5% per i partecipanti affetti da artrite settica, e del 61,11% per quelli con infezioni periarticolari (P > 0,05).
Concludendo, l’uso della MRI per diagnosticare queste infezioni complesse sembra vantaggioso. Sono necessari trial clinici randomizzati multicentrici per esaminare l’efficacia della MRI e il suo impatto e sull’esito clinico dei pazienti.
Fonte: Journal of the West African College of Surgeons
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