Tumore di Spitz atipico: la biopsia del linfonodo sentinella

Un gruppo di ricerca tutto italiano dell’Università di Padova e dell’Istituto oncologico Veneto ha condotto una revisione sistematica per riassumere le prove disponibili sulle procedure di biopsia del linfonodo sentinella (SNB) nei pazienti con tumore di Spitz atipico (AST).

L’analisi, pubblicata nel 2024 su Journal of clinical medicine, ha incluso ventidue studi con un totale di 756 pazienti con AST. Circa la metà dei pazienti con AST aveva subito una SNB (54%; IC 95% 32-75%). Tra questi pazienti, circa un terzo ha ottenuto risultati positivi con la procedura (35%; IC 95% 25-46%).

Gli scienziati sottolineano che i dati mostrano una grande variabilità nella gestione clinica dei pazienti con AST positivi alla SNB, con alcuni che ricevono una linfadenectomia e altri no: la percentuale di pazienti che ha subito una linfadenectomia dopo aver avuto un risultato positivo alla biopsia del linfonodo sentinella (SNB+) varia dallo 0% al 100%. In altre parole, in alcuni studi, nessun paziente con SNB+ ha subito una linfadenectomia; mentre, in altri studi, tutti i pazienti con SNB+ l’hanno ricevuta. Nonostante questa variabilità nelle pratiche di trattamento, i tassi di sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da malattia sono molto elevati nei pazienti con AST, indicando un esito generalmente favorevole. In particolare, i tassi di sopravvivenza globale variano dal 93% al 100% e la sopravvivenza libera da malattia dall’87% al 100%. Infine, tutti i pazienti che subivano una SNB hanno avuto un esito molto favorevole, sia in termini di sopravvivenza complessiva sia in termini di assenza di malattia nel periodo di osservazione. I tassi di sopravvivenza globale e libera da malattia sono, infatti, del 100%.

Gli esperti concludono che il comportamento oncologico dell’AST è correlato a un esito quasi sempre favorevole. La SNB non sembra essere rilevante come procedura di stadiazione o prognostica e la sua indicazione rimane discutibile e controversa. Pertanto, in futuro, bisognerà approfondire la ricerca sul tema.

Fonte: Journal of clinical medicine

https://www.mdpi.com/2077-0383/13/11/3232

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