In una popolazione pediatrica che comprendeva ragazzi dai sei ai 18 anni non sono state riscontrate differenze significative nel valore dello spessore intima-media nei marcatori precoci di aterosclerosi tra soggetti con lipoproteina a e colesterolo LDL elevati, e non sono stati rilevati effetti sinergici tra le due lipoproteine. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Atherosclerosis Plus.
“L’iperlipidemia combinata provoca aterosclerosi prematura e un elevato carico di morbilità e mortalità cardiovascolare. L’identificazione precoce dei soggetti che presentano questo problema all’interno della popolazione pediatrica è della massima importanza per consentire decisioni terapeutiche informate” esordisce Oliver Helk, della Medical University of Vienna, Austria, autore principale dello studio. “La misurazione dello spessore intima-media (IMT) è un metodo prontamente disponibile e non invasivo per esaminare l’aterosclerosi precoce, e abbiamo voluto valutarne l’utilità in soggetti pediatrici con ipercolesterolemia” prosegue l’esperto.
I ricercatori hanno esaminato una possibile interazione del colesterolo LDL (LDL-C) e della lipoproteina a (Lp a) sullo spessore intima-media. Per questo hanno valutato i lipidi ematici, tra cui Lp a, LDL-C, colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo HDL, apolipoproteina A1, apolipoproteina B, oltre a parametri antropometrici (età, altezza, peso, indice di massa corporea) e a prove precoci esistenti di lesioni aterosclerotiche misurate tramite lo spessore intima-media (IMT zscore). Hanno poi confrontato i livelli di proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) tra i gruppi.
Ebbene, gli autori non hanno rilevato differenze significative nell’IMT Zscore o nell’hsCRP tra i gruppi. L’analisi di regressione, inoltre, non ha rivelato un’interazione statisticamente significativa tra Lp(a) e LDL-C.
Fonte: Atheroscler Plus. 2022
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36969701/
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