HIV: dal real-world, dubbi sulla soglia della carica virale per la diagnosi

Utilizzando una soglia di 5000 copie/mL per la diagnosi di infezione da HIV c’è un rischio di mancata rilevazione dell’infezione. È quanto evidenzia uno studio coordinato da Li Li e Xia Feng, del Beijing Youan Hospital, in Cina. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su BMC Infectious Diseases e forniscono informazioni preziose per la diagnosi precoce dell’infezione da HIV, con potenziali benefici per ridurre la trasmissione del virus.

Le linee guida cinesi del 2021 per la diagnosi e il trattamento dell’HIV/AIDS sostengono che un livello di RNA virale > 5.000 copie/mL è la soglia per diagnosticare l’infezione. Per verificare l’utilità di questo limite nel real-world, il team ha preso in considerazione 3.455 risultati relativi agli anticorpi contro il virus HIV e 65.129 valori di carica virale, raccolti dal 2019 al 2022. In particolare, un totale di 2.434 pazienti aveva sia risultati degli anticorpi che di carica virale.

Analizzando questi pazienti è emerso che i valori della carica virale di 140 di loro, pari al 5,8%, mostravano cariche virali comprese tra 40 copie/ml e 5.000 copie/ml prima del risultato positivo di conferma degli anticorpi. Inoltre, 34 pazienti, pari all’1,4%, avevano cariche virali basse, comprese tra 40 copie/ml e 1.000 copie/ml, prima di ricevere un risultato anticorpale di conferma positivo.

 Fonte: BMC Infect Dis 2024

https://bmcinfectdis.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12879-024-09486-8

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