
Studio su gene PTPN2 fa luce su come si possono sviluppare le IBD
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Il consumo di caffè è stato associato a una diminuzione del rischio di alcune malattie autoimmuni e delle malattie del fegato. Tuttavia, fattori ambientali come il consumo di caffè devono ancora essere valutati tra i pazienti con epatite autoimmune (Aih).
Ora uno studio ha analizzato la relazione tra il consumo di caffè e il rischio di Aih utilizzando il database Grace (Genetic Repository of Autoimmune Liver Disease and Contributing Exposures).
Il consumo di caffè nel corso della vita è stato raccolto da 358 pazienti con Aih e 564 controlli da visite di assistenza primaria.
Il 24,6% dei pazienti con Aih non ha mai bevuto caffè rispetto al 15,7% dei controlli e solo il 65,6% erano bevitori attuali rispetto al 77% dei controlli.
Tra i bevitori di caffè “di sempre”, i pazienti con Aih hanno consumato meno tazze di caffè al mese per tutta la vita (45 contro le 47 dei controlli) e hanno trascorso una percentuale della vita inferiore a bere caffè (62,5% contro 69,1%). Infine, la malattia infiammatoria intestinale concomitante è stata più alta tra i pazienti con Aoh rispetto ai controlli (5,7% vs. 1,2%), ma non ha contribuito significativamente allo stato di “mai” bevitore di caffè. La relazione tra un minor consumo di caffè e l’Aih è persistita anche dopo il controllo delle covariate.
Fonte: Digestive Disease Science
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