
Correlazione tra esposizione professionale all'asbesto e tumori gastrointestinali
Mieke Koehoorn e i suoi collaboratori hanno eseguito una meta-analisi con l’obiettivo di indagare la relazione tra esposizione professionale all’amianto […]
Quasi la metà delle persone decedute a causa di malattie infiammatorie intestinali (IBD) è morta prematuramente. Lo evidenzia uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal da un gruppo coordinato da Gemma Postill, dell’Institute of Health Policy dell’Università di Toronto, che per l’analisi ha utilizzato modelli di apprendimento automatico.
Le persone con IBD hanno un’aspettativa di vita più breve rispetto alle persone senza queste malattie e possono sviluppare altre patologie croniche correlate alla IBD. Lo studio ha evidenziato che le persone con IBD sono a rischio di morte prematura, prima dei 75 anni, quando sviluppano altre malattie croniche in età precoce.
In particolare, dei 9.278 decessi totali di persone con IBD tra il 2010 e il 2020, quasi la metà, pari al 47,2%, è stata prematura, con tassi più elevati negli uomini rispetto alle donne (50% contro 44%). Le patologie croniche più comuni al momento del decesso erano: vari tipi di artrite, il 76,8%; ipertensione, il 72,8%; disturbi dell’umore, il 69%; insufficienza renale, il 49,6%; cancro, il 46,1%. I ricercatori, infine, hanno scoperto che includere condizioni croniche diagnosticate prima dei 60 anni e l’età della diagnosi migliorava le previsioni dei modelli.
Fonte: Canadian Medical Association Journal 2025
https://www.cmaj.ca/content/197/11/E286
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