Staminali: sclerosi multipla, benefici trapianto anche a 10 anni

No peggioramenti in 70% pazienti con forma più comune e oltre la metà con malattia progressiva

Benefici a lungo termine per i malati di sclerosi multipla (Sm) sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Uno studio pubblicato su ‘Neurology’ – rivista dell’American Academy of Neurology di cui è componente l’autrice senior del lavoro Matilde Inglese, scienziata italiana università di Genova – dimostra che un’immunosoppressione intensa, seguita da un trapianto autologo di staminali ematopoietiche, può impedire il peggioramento della patologia neurodegenerativa anche a 10 anni dal trattamento. 

In particolare, dalla ricerca emerge che oltre il 70% dei pazienti con la forma recidivante-remittente di Sm, la più comune, non riporta alcun peggioramento della disabilità a un decennio dal trapianto. Alcuni anzi migliorano. E nessun peggioramento viene riscontrato a 10 anni in più della metà dei malati con Sm secondariamente progressiva. “Finora – sottolinea Inglese – i trattamenti convenzionali hanno impedito alle persone con Sm di sperimentare più attacchi e di vedere peggiorati i propri sintomi”, ma “studi precedenti indicano che più della metà dei pazienti che assumono farmaci continua a peggiorare in un periodo di 10 anni”. Invece, “i nostri risultati sono entusiasmanti perché mostrano che i trapianti di cellule staminali ematopoietiche possono impedire che la disabilità da Sm peggiori a lungo termine”.

Gli scienziati hanno esaminato 210 persone con Sm che hanno ricevuto trapianti di staminali dal 1997 al 2019. L’età media dei pazienti era di 35 anni. Sul totale, 122 soffrivano di Sm recidivante-remittente, 86 di Sm secondariamente progressiva, 2 di Sm progressiva primaria. Le valutazioni sono state effettuate a 6 mesi, 5 e 10 anni.

L’autrice italiana, ‘terapia da considerare specie per malati che non rispondono ai farmaci’

A 5 anni dall’inizio dello studio, i ricercatori hanno osservato che l’80% dei pazienti trapiantati non aveva avuto alcun peggioramento della disabilità. A 10 anni la percentuale di chi non si era aggravato restava comunque alta, pari cioè al 66%.

Osservando solo le persone con Sm recidivante-remittente, l’86% a 5 anni e il 71% a 10 non mostrava alcun peggioramento della disabilità. Mentre fra i pazienti con Sm progressiva, non si era aggravato il 71% a 5 anni e il 57% a 10.

Nonostante i limiti del lavoro (retrospettivo, senza gruppo controllo e con disabilità misurata da medici consapevoli che i pazienti avessero ricevuto le staminali), “il nostro studio – afferma Inglese – dimostra che un’immunosoppressione intensa, seguita da trapianto di cellule staminali ematopoietiche, dovrebbe essere considerata come un trattamento per le persone con sclerosi multipla, specialmente per quelle che non rispondono alla terapia convenzionale”.

Fonte: Adnkronos Salute

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