
Colesterolo remnant e malattia renale cronica, esiste un’associazione diretta
Secondo uno studio pubblicato su Diabetes, Obesity & Metabolism, valori elevati di colesterolo remnant sono direttamente associati a un rischio […]
Il carcinoma uroteliale (CU) comprende varie forme tra le quali il cancro uroteliale della vescica e il carcinoma uroteliale del tratto superiore delle vie urinarie.
Le attuali tecniche diagnostiche spesso non riescono a soddisfare appieno le esigenze dei pazienti e la biopsia liquida emerge come un metodo diagnostico accurato che consente di determinare il profilo molecolare del CU. Questa tecnica all’avanguardia sta guadagnando popolarità ed è previsto che sarà integrata con le metodologie di rilevamento già esistenti apportando notevoli benefici ai pazienti affetti da CU.
Le biopsie liquide consentono infatti di analizzare cellule tumorali circolanti, DNA libero, RNA libero, vescicole extracellulari, proteine e metaboliti presenti nel sangue, nelle urine o in altri fluidi corporei. Questo lavoro si focalizza sui diversi componenti delle biopsie liquide e sulle loro applicazioni cliniche nel contesto della CU.
Gli Autori ritengono che si tratti di un approccio con notevoli potenziali, utilizzabili nell’oncologia di precisione, che spaziano dalla diagnosi precoce e dal monitoraggio della risposta fino al trattamento e alla prognosi. Di conseguenza, le biopsie liquide potrebbero assumere un ruolo di grande rilievo nella gestione del CU.
Fonte: Biomed Pharmacother. 2023
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S075333222300817X?via%3Dihub
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