Prevenzione nelle scuole per il cancro alla pelle
È stato pubblicato nel 2024 su Contemporary Clinical Trials un nuovo studio clinico che esamina un intervento preventivo del cancro […]
Utilizzare molecole caricate elettricamente per innestare l’autodistruzione potrebbe rappresentare un nuovo metodo per colpire e uccidere le cellule tumorali nei tumori cerebrali difficili da trattare. A mettere a punto la tecnologia è stato un team multidisciplinare dell’Università di Nottingham, che ha pubblicato uno studio su Nature Nanotechnology. Il trattamento potrebbe essere somministrato attraverso uno spray durante l’intervento chirurgico.
I ricercatori hanno utilizzato le bio-nanoantenne, nanoparticelle d’oro rivestite di molecole attive specializzate per indurre l’apoptosi, la morte cellulare programmata. E la ricerca si è concentrata sulle cellule del glioblastoma prelevate dai pazienti, una forma di tumore che non ha, ad oggi, un trattamento efficace. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per il glioblastoma, infatti, è solo del 6,8% e la durata media della vita dopo la diagnosi è di otto mesi.
L’applicazione delle bio-nanoantenne ha portato a colpire in modo selettivo le cellule di glioblastoma, lasciando intatte le cellule sane. Questo livello di precisione apre nuove possibilità allo sviluppo di un trattamento per il glioblastoma durante la resezione chirurgica del tumore, quando si potrebbero impiantare le bio-antenne. Il team ha depositato il brevetto sulla tecnologia, in modo da approfondirla e tradurla, eventualmente, in una nuova applicazione clinica.
Fonte: Nature Nanotechnology 2023
https://www.nature.com/articles/s41565-023-01496-y
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