
Malattie infiammatorie intestinali, un test del sangue le distinguerà?
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Lo studio ha provato a valutare se i pazienti che dopo 2 o 3 giorni dalla chirurgia colorettale laparoscopia soddisfano i 5 criteri – livello di proteina C-reattiva <150 mg/dL il giorno della dimissione, ripristino della funzione intestinale, tolleranza alla dieta, dolore inferiore a 5 su 10 su scala analogica visiva e assenza di febbre durante l’intera degenza – presentano effettivamente un minor rischio di sviluppare una perdita anastomotica e possono quindi essere dimessi anticipatamente.
La ricerca ha incluso 287 adulti sottoposti a chirurgia laparoscopica del colon-retto, che sono stati poi seguiti fino a 30 gironi dopo l’intervento.
Il primo esito valutato è stato la capacità diagnostica dei 5 criteri di dimissione di anticipare lo sviluppo di perdite anastomotiche. Le misure secondarie sono invece servite a valutare perdite anastomotiche e tassi di mortalità fino al giorno 30 postoperatorio.
Su 128 pazienti che soddisfavano i criteri, 76 sono stati dimessi con successo entro il terzo giorno postoperatorio, mentre il valore predittivo negativo nell’escludere una perdita anastomotica era almeno del 96,9% per la sola PCR, i 4 criteri clinici e tutti e 5 i criteri combinati. I tassi di falsi negativi sono stati del 40% per il solo livello di CRP, 20% per gli altri 4 criteri e 13,3% per tutti e 5 i criteri. Inoltre, 2 su 15 perdite anastomotiche registrate si sono verificate in pazienti che soddisfacevano i criteri rispetto a 13 su 15 in pazienti che non lo facevano, una differenza significativa.
Questi 5 criteri, perciò, dimostrano un alto valore predittivo negativo e il più basso tasso di falsi negativi, indicando che hanno il potenziale per consentire una dimissione precoce sicura dopo la chirurgia colorettale laparoscopica.
Fonte: JAMA Surgery