Cibi processati aumentano il rischio di soffrire di malattia di Crohn 

Consumare cibi processati in grande quantità può aumentare il rischio di soffrire di malattia di Crohn, ma non di colite ulcerosa. L’evidenza, osservata da un gruppo di ricercatori guidati da Neeraj Narula della McMaster University, è stata pubblicata su Clinical Gastroenterology and Hepatology.

Per lo studio, il team ha analizzato dati da cinque precedenti ricerche condotte tra il 2020 e il 2022, per un totale di oltre un milione di partecipanti, di cui più della metà era di sesso femminile. I cibi ultraprocessati erano definiti come quelli con modifiche chimiche come l’aggiunta di coloranti ed edulcoranti artificiali, quali carni ultraprocessate, salse, alcuni cereali per la colazione, pane preparato a livello commerciale e caramelle.

Secondo gli autori, le cause delle IBD sono relativamente sconosciute, ma si è ipotizzato l’effetto di una combinazione di fattori genetici, ambientali e microbici. I cibi ultraprocessati possono indurre disbiosi a livello del microbioma, portando il sistema immunitario, così, a reagire contro alcuni microorganismi nell’intestino. Un meccanismo che porta a un pathway infiammatorio responsabile, in ultimo della malattia di Crohn. Tra l’altro, i tassi di malattia di Crohn sono aumentati in Nord America e in Europa dalla seconda metà del ventesimo secolo a causa di una ‘occidentalizzazione’ della dieta, con l’abbandono della dieta Mediterranea, a favore di un alto consumo di carni e di un’alimentazione povera di fibre, zinco e potassio.

 Fonte: Clinical Gastroenterology and Hepatology 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S154235652300071X?via%3Dihub

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