Il COVID-19 ha “invecchiato” il cervello degli adolescenti
La pandemia di Covid-19 e i lockdown imposti come misura per contenerla hanno provocato negli adolescenti – in particolare nelle […]
Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience mostra come la funzione della barriera emato-encefalica (BBB) potrebbe essere compromessa nei pazienti con COVID-19. Questa alterazione è stata osservata sia durante l’infezione acuta che nei pazienti con long Covid che presentano un deterioramento cognitivo, comunemente indicato come “brain fog”.
Gli autori dello studio hanno utilizzato la risonanza magnetica dinamica con contrasto per dimostrare l’alterazione della BBB nei pazienti con long Covid associato a brain fog.
L’analisi trascrittomica delle cellule mononucleari del sangue periferico ha rivelato una disregolazione del sistema di coagulazione e una risposta immunitaria adattativa attenuata nei soggetti con brain fog.
Di conseguenza, le cellule mononucleari del sangue periferico hanno mostrato una maggiore adesione alle cellule endoteliali cerebrali umane in vitro.L’esposizione delle cellule endoteliali cerebrali al siero di pazienti con long Covid ha indotto l’espressione di marcatori infiammatori.
Questo suggerisce che l’infiammazione sistemica sostenuta e la persistente disfunzione localizzata della BBB sono una caratteristica fondamentale della brain fog associata a long Covid.
Fonte : Nat Neurosci 2024
https://www.nature.com/articles/s41593-024-01576-9
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