
Impatto della malnutrizione e della sarcopenia sulla qualità di vita nei pazienti con IBD
La malnutrizione e la sarcopenia sono condizioni prevalenti tra le persone che soffrono di malattie infiammatorie intestinali (IBD) e sono […]
La modulazione del microbiota intestinale potrebbe essere un’opzione terapeutica per patologie come la malattia di Crohn. È la conclusione cui è arrivata una ricerca pubblicata su Gastroenterology da un team guidato da Rachel Gowan dell’University Hospitals Cleveland Medical Center, in Ohio (USA).
Il team ha caratterizzato il microbiota intestinale tra i pazienti con malattia di Crohn, dai quali sono stati ottenuti ed analizzati campioni di feci. Sulla base dei primi risultati, i ricercatori hanno approfondito l’utilità di quattro ceppi terapeutici che avrebbero effetti benefici andando ad alterare i biofilm che formano funghi e batteri patogeni: Lactobacillus acidophilus 16axg, Bifidobacterium breve 19bx, Saccharomyces boulardii 16mxg e Lactobacillus rhamnosus 18fx. I quattro ceppi, in particolare, interferirebbero con il danno epiteliale causato da S. marcescens, C. tropicalis ed E. coli e per testarli, è stato aggiunto l’enzima amilasi, per aumentare l’alterazione del biofilm, conducendo test preclinici su animali da laboratorio e sull’uomo.
Rispetto alle persone sane, chi soffriva di malattia di Crohn aveva conte di Bacteroidetes e Faecalibacterium prausnitzii inferiori e conte più elevate di Ruminococcus gravus, E. coli, S. marcescens e C. tropicalis, che portavano ad alterazione dello strato di muco e infiammazione. Queste ultime tre specie avevano la capacità di formare biofilm e gli animali da laboratorio che ricevevano il candidato probiotico mostravano ileiti meno gravi rispetto al gruppo non trattato.
Per quel che riguardava i test su volontari, inoltre, il probiotico riduceva in modo significativo la conta delle specie di Candida e Bacteroidetes e aumentava quella di Firmicutes, con la riduzione della conta di Candida che potrebbe aiutare a prevenire la formazione di biofilm e l’infiammazione associata alla malattia di Crohn.
Fonte: Gastroenterology 2023
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0016508523000495?via%3Dihub
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