Qualità della dieta e rischio di malattia di Crohn a insorgenza tardiva e colite ulcerosa

Diversi schemi alimentari sono associati a un ridotto rischio di insorgenza tardiva di malattia di Crohn, un’evidenza che fornisce un razionale per adattare diverse diete sulla base delle preferenze personali e delle tradizioni culinarie, per avere strategie di prevenzione nelle malattie infiammatorie intestinali (IBD). A mostrarlo è uno studio condotto da ricercatori della Harvard Medical School di Boston(USA) e pubblicato sul Journal of Crohns and Colitis.

L’obiettivo era valutare l’associazione tra qualità della dieta e rischio di malattia di Crohn a insorgenza in età avanzata e colite ulcerosa. L’analisi ha compreso 83.147 partecipanti compresi nello Swedish Mammography Cohort e nella Cohort of Swedish Men, ai quali è stato somministrato un questionario per calcolare, con un punteggio, l’aderenza a diversi regimi alimentari. Dall’analisi sono stati confermati 164 casi incidenti di malattia di Crohn e 395 casi incidenti di colite ulcerosa. Confrontando i quartili più alto e più basso, il tasso di rischio della malattia di Crohn è stato di 0,73 (IC 95%; 0,48 – 1,12), per l’Alternate Healthy Eating Index (AHEI), di 0,90 (IC 95%, 0,57 – 1,41), per l’indice Healthy Eating Index-2015 (HEI-2015), di 0,52 (IC 95%, 0,32 – 0,85), per l’indice Healthful Plant-Based Diet Index (HPDI), e di 0,58 (IC 95%, 0,32 – 1,06), per il modified Mediterranean Diet Score (mMED). Di contro non è stata osservata alcuna associazione tra i punteggi di qualità delle varie diete e il rischio di colite ulcerosa.

 Fonte: J Crohn Colitis 2022

https://academic.oup.com/ecco-jcc/advance-article/doi/10.1093/ecco-jcc/jjac184/6912214

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