Carcinoma polmonare

Il tumore del polmone rappresenta una delle forme di neoplasia più frequente e a prognosi particolarmente sfavorevole essendo la prima causa di morte per cancro nella popolazione generale.

Il principale fattore di rischio è rappresentato dal fumo di tabacco, in ogni sua forma; a causa di una crescente abitudine al fumo, l’incidenza e la relativa mortalità sono in aumento nelle donne, in controtendenza con le statistiche riportate tra la popolazione maschile.

Nella maggior parte dei casi viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, dove la terapia farmacologica sistemica rappresenta l’unico trattamento proponibile (in associazione eventualmente a trattamenti loco-regionali palliativi).

La diagnosi si avvale dell’ esame obiettivo, indagini di imaging tra cui RX del torace, TC ed in alcuni casi la PET oltre che di fibrobroncoscopia associata o meno ad esame citologico dell’escreato o agoaspirato transtoracico. La prevenzione secondaria tramite programmi di screening non è uno standard, mentre risulta fondamentale la prevenzione primaria e in particolare le azioni che incentivino la cessazione della dipendenza dal fumo di tabacco.

Nel 2024 sono stimate circa 44.831 nuove diagnosi (uomini = 31.891; donne= 12.940).  Nel 2022 sono stimati 35.700 decessi per tumore del polmone (uomini = 23.600; donne = 12.100). La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi risulta del 16% negli uomini e 23% nelle donne ed è influenzata negativamente dalla grande proporzione di pazienti per i quali ancora oggi la diagnosi di malattia viene effettuata in stadio avanzato.1,2 Il tumore del polmone è il secondo tumore per frequenza negli uomini dopo il carcinoma della prostata, con percentuali pari al 14,3% di tutti i tumori maschili Nelle donne, la neoplasia è meno frequente essendo al terzo posto dopo i tumori della mammella e del colon-retto, con percentuali pari al 7,4% di tutti i tumori femminili. Non compare invece tra le prime 5 neoplasie più frequenti in entrambi i sessi prima dei 50 anni. Nei prossimi decenni, il numero assoluto annuo di nuove diagnosi di tumore polmonare in Italia è destinato ad aumentare, in media, dell’1,3% per anno in entrambi i sessi2

statistiche di incidenza e mortalità del tumore al polmone

Il rischio relativo di sviluppare un tumore polmonare è in stretta correlazione con alcuni fattori fra cui: il numero di sigarette fumate al giorno, la durata (in anni) dell’abitudine al fumo e il contenuto di catrame delle sigarette. Per coloro che smettono di fumare, il rischio si riduce progressivamente nel corso dei 10-15 anni successivi, con un vantaggio significativo in termini di anni di vita guadagnati per chi smette di fumare prima dei 40 anni. Studi collaborativi europei e metanalisi evidenziano per i fumatori passivi un aumento del rischio di sviluppare un tumore polmonare compreso tra il 20% ed il 50%, rispetto ai non fumatori. La crescente diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra gli adolescenti di età compresa fra i 14 e i 17 anni rappresenta un preoccupante problema nel nostro Paese, dove è stata registrata una percentuale di “baby-fumatori” pari all’11% (circa 254.000 giovani) nel 2018, che risulta una delle più elevate in Europa. Parallelamente a un lieve decremento nel numero di sigarette vendute negli ultimi anni è stato osservato un crescente consumo delle sigarette fatte a mano, più diffuso nei soggetti di sesso maschile, in età giovanile e nelle regioni del Sud Italia, e sono emersi sul mercato nuovi prodotti, promossi dall’industria come alternative meno dannose al fumo di tabacco, ma che in realtà attraggono nuovi soggetti consumatori e li rendono dipendenti dalla nicotina: sigarette elettroniche, prodotti del tabacco riscaldato e prodotti contenenti nicotina per uso orale.

Molte sostanze di origine lavorativa e/o ambientale (asbesto, radon, cromo, arsenico, berillio, cloruro di vinile, idrocarburi aromatici policiclici, clorometiletere e altri) sono riconosciuti carcinogeni polmonari che possono, come nel caso dell’amianto o del radon, potenziare il loro effetto cancerogeno in presenza di fumo di tabacco.

L’esposizione al particolato fine e all’inquinamento atmosferico è stata classificata dalla IARC come cancerogena per l’uomo.

Un ruolo crescente della predisposizione genetica e, in particolare, dei polimorfismi genici è stato evidenziato negli ultimi anni, anche se nell’eziologia del tumore al polmone rimane preponderante il peso dei fattori ambientali2

Più del 95% dei carcinomi polmonari è riconducibile a 4 istotipi principali: carcinoma squamoso (CS), adenocarcinoma (ADC), carcinoma a grandi cellule (CGC) e carcinoma a piccole cellule (microcitoma). Negli ultimi anni, la precisa definizione istologica dei carcinomi del polmone non a piccole cellule (Non-Small Cell Lung Cancer, NSCLC) è divenuta critica grazie allo sviluppo di nuove terapie correlate con l’istotipo.2 Ad oggi, una percentuale limitata dei casi di NSCLC viene diagnosticata in stadio iniziale (nel quale i pazienti sono potenzialmente candidati all’intervento chirurgico, eventualmente seguito da chemioterapia allo scopo di ridurre il rischio di recidiva) o in stadio localmente avanzato (nel quale il trattamento si basa sull’impiego di chemioterapia, radioterapia ed eventualmente, al loro completamento, immunoterapia). Lo screening per il tumore del polmone nei soggetti a rischio (forti fumatori) ha dimostrato una riduzione della mortalità tumore-specifica e un significativo incremento delle chance di diagnosi in stadio iniziale.1

La stadiazione del carcinoma polmonare secondo il sistema TNM è un mezzo universalmente accettato per definire l’estensione anatomica della malattia neoplastica, ricorrendo alla valutazione di 3 parametri quali l’estensione del tumore primario (fattore T), il coinvolgimento linfonodale (fattore N) e la presenza di eventuali metastasi a distanza (fattore M). Tale sistema classificativo (vedi tabelle successive) è routinariamente applicato nella pratica clinica per stimare la prognosi e per definire la strategia di trattamento più adeguata nel singolo paziente, ed è stato aggiornato alla VIII edizione nel 2017. 2

TNM VIII Edizione - Tumore primitivo
TNM VIII Edizione - Tumore T2
Raggruppamento in stadi VIII Edizione

Il dato della sopravvivenza a 5 anni (16% negli uomini e 23% nelle donne) ci ricorda che, nonostante gli importanti progressi registrati negli ultimi anni, la strada da fare è ancora molto lunga e impegnativa, e la prevenzione rimane l’arma più importante.

Nel 2016 il governo italiano ha poi emanato una nuova Legge, adottando la Direttiva 2014/40/UE.del Parlamento Europeo, che imponeva che almeno il 65% dei pacchetti di sigarette venduti fosse corredato da immagini shock, che mostrassero gli effetti dannosi del fumo sulla salute, unitamente ad una serie di altre misure volte a ridurre il livello di accettabilità sociale del fumo di sigaretta, soprattutto fra le nuove generazioni. Il report dell’OMS del 2017 sul programma di controllo sul fumo dichiarava che l’Italia ha adottato in modo adeguato la maggior parte delle misure previste, rendendo l’accesso al fumo di sigaretta più difficile rispetto ad analoga situazione nel 2008. Recentemente l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una Linea guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina, con l’obiettivo di formulare raccomandazioni evidence-based per promuovere la cessazione del fumo di sigaretta tradizionale, dei prodotti del tabacco riscaldato e del consumo di prodotti contenenti nicotina. Un contributo fondamentale alla prevenzione primaria nel nostro Paese deriva dalle molteplici attività e campagne di sensibilizzazione condotte e coordinate dal Ministero della Salute, dalle società scientifiche, delle associazioni dei pazienti e dai medici di medicina generale operanti sul territorio. Ad oggi, in Italia, lo screening per il tumore del polmone non è inserito nei programmi pubblici, ma esiste una raccomandazione positiva forte nelle linee guida AIOM 2024 (“In soggetti fumatori o ex-fumatori che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni, oppure che hanno smesso di fumare meno di 10 anni prima, uno screening annuale mediante TC torace dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di prima scelta”). Dal 2022 è in corso R.I.S.P. (Rete Italiana Screening Polmonare), un programma multicentrico di diagnosi precoce del tumore al polmone con TAC torace, che si prefigge l’obiettivo di reclutare 10.000 candidati ad alto rischio in 18 Centri italiani.

  1. I numeri del cancro in Italia 2024
  2. Linee Guida “Neoplasie del Polmone“ AIOM 2024

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