Carcinoma renale

In Italia il tumore del rene e delle vie urinarie è al decimo posto per frequenza, con un’incidenza che aumenta con l’età ed è più elevata nel sesso maschile1.

I principali fattori di rischio di sviluppare una neoplasia renale sono il fumo di tabacco, l’obesità e l’ipertensione arteriosa1.

Il tumore del rene resta clinicamente silente per la maggiore parte del suo corso; in più della metà dei casi il riscontro è occasionale e nel 55% dei pazienti è confinato al rene2.

L’ecografia è l’esame strumentale più spesso utilizzato per diagnosticare una neoplasia renale1. Le lesioni sospette devono essere anche caratterizzate attraverso la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica nucleare con tecnica dedicata1.

Attualmente in Italia non esistono programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore del rene2.

I tumori del rene e delle vie urinarie rappresentano il 2-5% di tutti i tumori e nel sesso maschile hanno una frequenza quasi doppia rispetto a quello femminile3. In Italia nel 2023 sono state stimate circa 12.700 nuove diagnosi di tumore del rene e delle vie urinarie, di cui circa 7.900 negli uomini e 4.800 nelle donne2. Nell’85% dei casi si tratta di tumori a carico del parenchima renale.

L’incidenza aumenta con l’età, con un picco nell’ottava decade di vita quando la frequenza della malattia è di circa 1 nuovo caso ogni 1.000 uomini all’anno e meno della metà nelle donne1. È stato stimato che la probabilità di avere una diagnosi di tumore del rene sia di 1 su 38 negli uomini e 1 su 90 nelle donne1. Nel nostro Paese sono 144.400 le persone viventi dopo una diagnosi di tumore del rene; nel 2022 sono stati stimati 4.600 decessi, di cui 2.900 nei maschi2.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è pari al 71% in entrambi i sessi2.

Tabella sopravvivenza netta a 5 anni (%) per età, 2005-2009

Asse x Sopravvivenza netta (%)

Fig. 1 Sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi in base all’età e al sesso per il periodo 2005-2009 (pool di 42 registri dei tumori) (mod. da 5)

I principali fattori di rischio sono:

  • fumo di tabacco: è il più importante1. Il numero di sigarette fumate ogni giorno e gli anni di esposizione sono direttamente proporzionali all’aumento del rischio di carcinoma renale3. I fumatori hanno un rischio del 50% più elevato di sviluppare questo tumore rispetto a coloro che non hanno mai fumato1;
  • obesità: è stato stimato un incremento del rischio del 24%negli uomini e del 34% nelle donne per ogni aumento di 5 punti dell’indice di massa corporea1;
  • ipertensione arteriosa: è associata a un aumento del rischio di circa il 60% rispetto ai soggetti normotesi. Il rischio aumenta con la gravità dell’ipertensione, ma è assente nei casi sotto controllo farmacologico1;
  • esposizione occupazionale cronica a cancerogeni chimici, tracui tricloroetilene1.

Il tumore renale localizzato non dà sintomi specifici e la diagnosi di solito avviene per caso durante esami eseguiti per altri motivi3. La presenza dei sintomi è generalmente indicativa di malattia in fase avanzata2.
I sintomi classici sono ematuria, dolore lombare e presenza di una massa palpabile a tale livello1.
Il carcinoma renale può essere anche associato a sintomi paraneoplastici che interessano tutto l’organismo, quali perdita di peso, marcata stanchezza, febbricola, anemia, ipertensione e ipercalcemia3.
Il tumore si presenta confinato al rene nel 55% dei casi, localmente avanzato e/o metastatico nel 25-30% dei casi2. Le metastasi si trovano per lo più nel polmone (50-60%), nel fegato (30-40%) e nelle ossa (30-40%)1.

La diagnosi si basa principalmente sull’esecuzione di:

  • ecografia: è l’esame strumentale principale e consente di distinguere le formazioni vascolarizzate, suggestive di una neoplasia renale, da quelle non vascolarizzate come le cisti1;
  • tomografia computerizzata (TC) permette di identificare la natura della massa offrendo ulteriori informazioni sull’estensione locale della malattia e su eventuali metastasi3; è inoltre la migliore indagine disponibile per il planning preoperatorio1;
  • risonanza magnetica nucleare (RMN): è una valida alternativaalla TC nei pazienti con allergia al mezzo di contrasto o in gravidanza1.

Il 60% dei tumori renali sono diagnosticati causalmente, come conseguenza dell’impiego sempre più diffuso della diagnostica per immagini in pazienti che si sottopongono ad accertamenti medici per un sospetto non oncologico1.
A oggi non esistono marcatori tumorali validati per la diagnosi di questa neoplasia1.

Al momento attuale non è possibile prevenire il tumore del rene, se non evitando fattori di rischio come il fumo di sigaretta3. Nel nostro Paese a oggi non sono attivi programmi di screening istituzionali per la diagnosi precoce del tumore renale2.

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