Alimentazione notturna e turni di notte: impatto su sensibilità insulinica e metabolismo del glucosio
Un recente studio pubblicato su Diabetologia ha esplorato come l’assunzione di cibo durante i turni di lavoro notturni influenzi il […]
La gestione dei trigliceridi (TG) è fondamentale per valutare il rischio cardiovascolare, soprattutto nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2DM) e coronaropatia (CHD). Un nuovo studio ha esaminato l’associazione tra diversi indici metabolici derivati dai TG, tra cui l’indice aterogenico del plasma (AIP), l’indice trigliceridi-glucosio (TyG) e il TyG-BMI, per individuare i migliori predittori del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACCEs) in questa popolazione.
I dati sono stati raccolti da 1.034 pazienti con T2DM e CHD tra il 2019 e il 2022 presso il China-Japan Friendship Hospital. L’analisi ha mostrato che tutti e tre gli indici, AIP, TyG e TyG-BMI, erano positivamente associati al rischio di MACCEs (P < 0.05), con un’incidenza complessiva degli eventi del 31,04% durante un follow-up mediano di 13,3 mesi. L’indice AIP si è rivelato il predittore più potente, con un’area sotto la curva ROC (AUC) di 0,899, indicando un’alta capacità di previsione del rischio. I pazienti con valori più elevati di AIP presentavano un aumento del rischio di eventi cardiovascolari dell’83,5%.
Analisi più approfondite, tra cui curve di Kaplan-Meier, hanno dimostrato che pazienti con valori elevati di AIP avevano una maggiore incidenza cumulativa di MACCEs (Log rank P < 0,001). Inoltre, il modello multivariato ha mostrato un’eccellente bontà di adattamento (χ2 = 13,210, P = 0,105). L’associazione positiva tra AIP e rischio cardiovascolare si è mantenuta anche nelle analisi di sottogruppo, con l’eccezione degli individui non ipertesi.
Questo studio evidenzia per la prima volta che l’AIP, insieme ad altri indici TG-derivati, svolge un ruolo cruciale nel predire il rischio di MACCEs nei pazienti con T2DM e CHD. Pertanto, monitorare l’AIP potrebbe rappresentare una strategia utile nella gestione del profilo lipidico in questi pazienti, contribuendo a una più efficace prevenzione cardiovascolare.
Fonte: Cardiovasc Diabetol 2024
https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-024-02446-1
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