Colangite biliare e diabete sono legati da una relazione causale bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, tra il diabete di tipo 1 e la colangite biliare primitiva esiste […]
In una coorte di pazienti con diabete di tipo 1, più di un terzo ha mostrato alterazioni ecocardiografiche, con una prevalenza particolarmente elevata di anomalie strutturali e disfunzione diastolica ventricolare. Lo rivela uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology, che ha analizzato i fattori associati a queste anomalie, evidenziando numerosi legami con caratteristiche cliniche, metaboliche e ormonali.
L’indagine ha incluso 362 pazienti affetti da diabete di tipo 1, nei quali la prevalenza complessiva di alterazioni ecocardiografiche è risultata del 32,6%. Le anomalie strutturali cardiache erano presenti nel 19,6% dei casi, mentre la disfunzione diastolica nel 21,3%. L’età avanzata, il sesso maschile e la storia di fumo sono risultati significativamente associati a un rischio maggiore di anomalie (PR rispettivamente di 1,04, 1,60 e 1,85). Al contrario, un’età più avanzata alla diagnosi del diabete si è associata a una minore prevalenza di anomalie (PR 0,93).
Tra i parametri fisici, una pressione arteriosa sistolica elevata, così come un rapporto vita-fianchi (WHR) e vita-altezza (WHtR) aumentati nelle donne, sono stati correlati a una maggiore prevalenza di alterazioni ecocardiografiche. Anche la funzione delle isole pancreatiche ha mostrato un’associazione significativa: livelli più alti di peptide C a digiuno (FCP) e dopo stimolo (2h-CP) erano legati a un incremento del rischio, mentre un titolo più elevato di autoanticorpi ICA sembrava avere un effetto protettivo.
Inoltre, i livelli plasmatici più elevati di FT4 e FT3 (indicatori di funzione tiroidea) e il rapporto albumina/creatinina urinario (UACR, indice di danno renale) sono risultati associati a una maggiore prevalenza di anomalie. Tra le comorbidità, l’ipertensione si è confermata un importante fattore di rischio (PR 1,37).
Lo studio sottolinea l’importanza dello screening ecocardiografico nei pazienti con diabete di tipo 1, soprattutto in presenza di fattori di rischio come età avanzata, obesità, ipertensione e disfunzioni metaboliche. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e chiarire i meccanismi alla base di tali associazioni.
Fonte: Cardiovasc Diabetol, 2025
https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-025-02926-y