Diabete 1, somministrazione automatizzata insulina migliora gestione glicemia in adolescenti 

Rispetto a qualsiasi altro regime insulinico, l’uso di sistemi a somministrazione automatizzata di insulina (AID) da parte di giovani con diabete di tipo 1 è stato associato a miglioramenti clinicamente significativi in molteplici parametri di gestione del glucosio, incluso il rischio sia di iperglicemia che di ipoglicemia, senza aumentare il rischio di eventi avversi. Lo mostra una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics da un gruppo guidato da Hannah Steiman de Visser, del Children’s Hospital Research Institute di Manitoba di Winnipeg (Canada)

I giovani affetti da diabete di tipo 1 scelgono sempre più spesso sistemi AID per la gestione della glicemia. Tuttavia, sono disponibili poche review che valutano i risultati di studi clinici randomizzati su questi sistemi. Obiettivo della ricerca era studiare l’associazione tra l’uso prolungato di sistemi AID e le misure di gestione della glicemia e la qualità della vita nei giovani con diabete di tipo 1.

L’analisi è stata condotta su 11 trials clinici randomizzati con misure di emoglobina glicata (HbA1c), per un totale di 901 partecipanti, e su 10 trials, per un totale di 786 partecipanti, con misure di tempo in range (TIR).

Gli studi clinici hanno testato interventi della durata media (DS) di 31 (26) settimane su giovani con un’età media di 12 anni (intervallo, 10,8-15,9 anni); il 51% erano donne, il livello medio (DS) di HbA1c era dell’8,4% (1,1%) e il TIR medio (DS) era del 51% (9%).

La review ha mostrato che, rispetto a qualsiasi regime insulinico, l’uso dei sistemi ADI ha portato il livello di HbA1c a ridursi di −0,41% (IC al 95%, da −0,58% a −0,25%; I2 = 39%), mentre il TIR è aumentato dell’11,5% (IC al 95%, 9,3%-13,7%; I2 = 23%), con un aumento del TIR notturno del 19,7% (IC al 95%, 17,0%-22,4%; I2 = 36%).

Inoltre, l’uso di AID era associato a una riduzione del tempo trascorso in ipoglicemia (<3,9 mml/L; MD = −0,32%; IC al 95%, da −0,60% a −0,03%; I2 = 18%) e iperglicemia (>10 mmol/L; MD = −10,8%; IC al 95%, da −14,4% a −7,2%; I2 = 55%), in particolare durante la notte (MD = −14,4%; IC al 95%, da −19,9% a −8,9%; I2 = 79%) rispetto a qualsiasi regime insulinico. Infine, per quel che riguarda la qualità di vita, solo 2 studi hanno riportato cambiamenti.

Fonte: JAMA Pediatrics 2025

https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2838298

Contenuti simili

I più visti