
Mutazioni acquisite di resistenza ai farmaci e terapie anti-HIV
Una ricerca pubblicata su AIDS ha evidenziato che il rischio di mutazioni acquisite di resistenza ai farmaci (aDRM) è ridotto […]
Un intervento di promozione dell’autogestione tra le persone con infezione da HIV, noto come CHAMPS, migliora effettivamente le attività quotidiane e potrebbe aiutare ad ottimizzare l’assistenza di routine per l’HIV. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per valutare in che modo vari fattori influenzano l’autogestione dell’infezione nel tempo. A mostrarlo, sul Journal of the American Medical Informatics Association, sono Fabiana Cristina Dos Santos e colleghi della Columbia University di New York (USA).
Obiettivo dell’indagine era identificare i fattori demografici, sociali e clinici associati all’autogestione dell’HIV e valutare se l’intervento CHAMPS è associato a cambiamenti nell’autogestione dell’infezione. Lo studio è stato condotto attraverso un’analisi secondaria dei dati da un trial randomizzato controllato che valutava gli effetti del CHAMPS, che prevede sessioni con operatori sanitari di comunità.
I risultati hanno evidenziato che la mancanza di appuntamenti per visite mediche, l’incertezza sull’accesso alle cure e la mancanza di aderenza alla terapia antiretrovirale sono associati a una minore autogestione dell’HIV. Per uno dei due siti compreso nello studio, il CHAMPS ha mostrato un effetto positivo statisticamente significativo sull’autogestione quotidiana dell’infezione da HIV (stima = 0,149, SE = 0,069, 95% CI [da 0,018 a 0,289]). Tuttavia, non sono stati osservati effetti significativi a livello di supporto sociale. Nel secondo sito considerato, invece, il CHAMPS non ha prodotto effetti statisticamente significativi sull’autogestione dell’HIV; un dato che evidenzia la necessità di condurre ulteriori ricerche per valutare i fattori sottostanti.
Fonte: J Am Med Inform Assoc 2025
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