Incidenza nazionale dell’HIV, interventi mirati a disparità sociale potrebbero ridurla del 29%

Secondo uno studio pubblicato su Health Care Management Science, un intervento efficace al 100% che affronti gli ostacoli al trattamento e alla cura dell’HIV, a livello di depressione, povertà individuale e di quartiere, disparità educative, disoccupazione e il fatto di non avere una casa, potrebbe ridurre l’incidenza nazionale dell’HIV del 29% in 10 anni. Le stime, che si sono avvalse di un modello matematico basato sull’apprendimento automatico, sono state descritte da un team dell’Università del Massachusetts di Amherst (USA), coordinato da Chaitra Gopalappa

Obiettivo dell’indagine era quantificare l’associazione dei fattori sociali con i comportamenti a rischio dell’HIV. Il team ha identificato, prima di tutto, la percentuale di persone con diagnosi di HIV che soffrono anche di depressione, sono senza fissa dimora, sono caratterizzati da povertà individuale e di quartiere, hanno disparità a livello educativo o sono disoccupate. I ricercatori hanno scoperto, così, che il 78% delle persone con una diagnosi di HIV ha almeno uno di questi fattori sociali: il 58% ha uno o due di questi fattori e un altro 20% ne ha più di due. E secondo il team, il divario di disparità nelle cure per l’HIV per le persone con un solo fattore sociale potrebbe essere diverso dal divario per persone con due o più. Inoltre, la complessità della stima di queste disparità aumenta man mano che entrano in gioco più fattori sociali. Tuttavia, il modello può aiutare i decisoria ottimizzare la scelta più conveniente a livello di programmi sociali.

Fonte: Health Care Management Science 2024

https://link.springer.com/article/10.1007/s10729-024-09694-3

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