
Mutazioni acquisite di resistenza ai farmaci e terapie anti-HIV
Una ricerca pubblicata su AIDS ha evidenziato che il rischio di mutazioni acquisite di resistenza ai farmaci (aDRM) è ridotto […]
In contesti di cura complessi, è importante sostenere partnership tra cliniche e organizzazioni di comunità, rafforzate da interventi e politiche strutturali e di sistema, per promuovere la sicurezza alimentare e il benessere dei pazienti pediatrici con infezione da HIV. È il consiglio che arriva da un gruppo coordinato da Caroline Owens, della Tufts University di Boston (USA), che ha pubblicato uno studio sul tema su AIDS Care.
Secondo gli autori, l’insicurezza alimentare è un determinante sociale prevalente della salute per le persone affette da HIV ed è associata a risultati di trattamento subottimali. Tuttavia, mentre gli sforzi per affrontare l’insicurezza alimentare sono aumentati negli ultimi dieci anni, pochi studi hanno esplorato le prospettive di pazienti e caregiver che gestiscono malattie come l’HIV, con questi ultimi che sono particolarmente coinvolti nell’assistenza pediatrica in cui svolgono spesso un ruolo centrale nei processi di screening e di referral.
Per lo studio, il team ha condotto 14 interviste approfondite audio-registrate e focus group con 10 pazienti e caregiver che vivono in condizioni di insicurezza alimentare. L’analisi ha rivelato cinque temi chiave per affrontare la problematica: fiducia nei professionisti sanitari, coping attraverso il “far funzionare le cose”, superamento degli ostacoli per una sana alimentazione, risoluzione delle problematiche legate all’aderenza ai farmaci e raccomandazioni per la connessione delle risorse.
Fonte: AIDS Care 2024
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/09540121.2024.2437696
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