Malattia da reflusso non erosiva: anche la mente ha la sua parte

L’aumento della sensibilità agli stimoli viscerali, così come l’ansia e la depressione, sembrano svolgere un ruolo importante non solo nell’ipersensibilità da reflusso e nel bruciore di stomaco funzionale, ma anche nella malattia da reflusso non erosiva. Questo è quanto riporta uno studio pubblicato su Neurogastroenterology and Motility.


“Si sa poco delle possibili anomalie psicologiche di base e della fisiologia dell’ipersensibilità da reflusso (RH) come definito nella recente classificazione Roma IV” afferma Marco Losa, dello University Hospital of Zurich, in Svizzera, e dell’Università di Padova, primo autore dello studio.


Per questo gli autori hanno cercato di valutare i marcatori di comorbilità psicologica e le misurazioni del reflusso gastro-esofageo nei pazienti con RH rispetto ai controlli e nei pazienti con bruciore di stomaco funzionale (FH) e malattia da reflusso non erosivo rispetto ai controlli.


Gli esperti hanno analizzato i dati di 304 pazienti dal 2016 al 2018, concentrandosi su una valutazione psicologica e utilizzando questionari convalidati (indice di sensibilità viscerale, VSI, punteggio di ansia e depressione ospedaliera, HADS) nonché impedenza intraluminale multicanale (MII) e dati di pH-metria dal work-up diagnostico.


L’analisi dei dati ha mostrato un VSI ridotto di 57,8 ± 15,4 punti tra i pazienti con RH, a indicare una maggiore sensibilità viscerale, rispetto a 85,7 ± 2,0 punti nel gruppo di controllo. Inoltre, è stata riscontrata una differenza significativa nel VSI tra i gruppi con bruciore di stomaco funzionale e malattia da reflusso non erosiva e il gruppo di controllo.


Il punteggio HADS ha anche mostrato una differenza significativa tra i gruppi con ipersensibilità da reflusso, bruciore di stomaco funzionale e malattia da reflusso non erosiva e il gruppo di controllo.


“Questi risultati sono in linea con il concetto di malattia derivante da disturbi dell’interazione intestino-cervello in cui le comorbilità psicologiche e l’ipersensibilità viscerale giocano un ruolo importante” concludono gli autori.


Fonte: Neurogastroenterology and Motility

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